Una discarica per la Capitale in zona Roma nord, nel comune di Fiumicino, località Tragliatella, e un inceneritore nel quadrante di Roma sud, per la precisione proprio a Pomezia, all’interno di un sito militare nei pressi di via Torremaggiore a Santa Palomba, vicinissimo alle case del quartiere Roma 2.
Sarebbero queste – il condizionale è d’obbligo – le aree prescelte dalla Giunta Raggi e dal nuovo Amministratore Unico di Ama, Stefano Zaghis, per ‘risolvere’ il problema rifiuti che sta rischiando di portare la città eterna sull’orlo del commissariamento. È quanto il Caffè apprende da fonti istituzionali del M5S che preferiscono non comparire, ma sono certamente contrariate dal fatto che le parole d’ordine dei grillini in Campidoglio non sono ormai più “differenziata” e “riciclo”. Anziché puntare sul Porta a porta, la modalità di raccolta domiciliare della spazzatura urbana – ma soprattutto unica vera alternativa al business mortale delle discariche e degli inceneritori – la maggioranza a 5 Stelle sarebbe pronta a calpestare le promesse elettorali fatte agli elettori romani nel 2016 e ad imporre un ritorno al passato.
I siti provvisori, militari e civili, situati sia a Roma che in provincia servirebbero quindi solo ad evitare a breve-medio termine che Roma venga sommersa dal pattume. Ma poi la sindaca Raggi, che guida l’Urbe da tre anni e mezzo, per uscire dall’impasse preferirebbe puntare sui grandi ‘classici’: una discarica costruita e gestita dall’Ama e un inceneritore, costruito tra l’altro da Manlio Cerroni, l’ex monopolista del settore di Roma e dintorni, anche ex ‘grande nemico’ del M5S.
RIFIUTI NEI SITI MILITARI
I rifiuti di Roma potrebbero finire nell’ex bunker militare di Monte Cavo, chiuso e abbandonato dal 2015, ossia nel cuore della montagna che domina Roma e i Castelli Romani, a ridosso del centro storico rocchigiano, zona su cui sono già installate da decenni antenne militari e civili oggetto di fortissime contestazioni popolari. Ma anche nel vicino ex eliporto dell’Aeronautica, situato in località Campi d’Annibale, molto vicino a un importante centro abitato e praticamente sulle falde idriche che alimentano gli acquedotti pubblici di 10 comuni castellani (campo pozzi Acea). Siamo anche a due passi dal centro equestre federale del Coni da poco riaperto e che nel 2022 ospiterà i mondiali di equitazione. Sarebbero queste, il condizionale è d’obbligo, le due aree prescelte dal Ministero della Difesa per ospitare almeno una parte della spazzatura della Capitale ed evitare, nelle prossime settimane e mesi, che la città eterna venga sommersa dai sacchetti di spazzatura, per di più in periodo natalizio. I due siti sono situati entrambi nel cuore del Parco dei Castelli, quindi in zona super protetta, ma non è chiaro quale sarà la loro funzione: il documento redatto il 5 dicembre in maniera congiunta da Regione Lazio, Comune di Roma e Città Metropolitana parla di generiche “infrastrutture necessarie al ciclo di gestione dei rifiuti di Roma”. Potrebbe trattarsi di impianti di trattamento dei rifiuti, fino anche a un inceneritore. Usare il condizionale è d’obbligo, perché sull’argomento è praticamente impossibile avere notizie ufficiali per informare i cittadini. I documenti contenenti le località prescelte per ‘salvare’ Roma dall’emergenza rifiuti non sono ancora stati resi pubblici, per questo il Caffè è stato costretto ad affidarsi ad altre fonti. Inoltre, abbiamo chiesto lumi anche al Ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini: restiamo in attesa delle sue risposte.
ROCCA DI PAPA PRONTA ALLE BARRICATE
È pronta alle barricate Veronica Cimino, vicesindaca nonché attuale reggente del comune di Rocca di Papa. Pronto a sostenere la vicesindaca e chiunque voglia opporsi a tale scellerata decisione è anche Gianluigi Peduto, Presidente dell’Ente Parco dei Castelli Romani. La comunità di Rocca di Papa è ancora scossa dalla tragica esplosione di gas che lo scorso 10 giugno ha devastato il Municipio, ucciso l’ex sindaco Emanuele Crestini ed un dipendente comunale e messo in ginocchio il commercio del centro storico. “È una decisione inaccettabile – attacca la vicesindaca di Rocca di Papa, Veronica Cimino -. Rocca di Papa si trova al centro del Parco Regionale dei Castelli Romani, su cui vigono una serie di vincoli ambientali che non possono essere ignorati […]. Rocca di Papa – aggiunge la Cimino – sta già attraversando un periodo di forte crisi, dovuta all’incidente del 10 giugno, che ha comportato la morte del Sindaco Crestini e di Vincenzo Eleuteri, nonché il sequestro del Municipio, della Scuola del Centro Urbano, di Corso della Costituente, acuendo una situazione disastrosa per le attività commerciali. Per questi motivi, a nome dell’intera Amministrazione Comunale che rappresento, annuncio pubblicamente che Rocca di Papa non diventerà la discarica di nessuno. Ci stiamo già attivando per fare di tutto per impedire che venga adottato un provvedimento tanto scellerato e noncurante dei residenti di un paese già in difficoltà. Ci muoveremo a tutti i livelli (Roma Capitale, Città Metropolitana, Regione, Governo e se necessario anche Unione Europea) per scongiurare uno scenario disastroso per il nostro amato paese. Sono certa che gli enti sovracomunali, con i quali abbiamo un ottimo dialogo, con spirito di collaborazione e solidarietà non consentiranno un simile scempio. Non dubitiamo del senso di responsabilità del Ministero della Difesa nei confronti della tutela del nostro splendido territorio. In tutti i casi, con i roccheggiani difenderemo con tutte le nostre forze la dignità e l’integrità di Rocca di Papa, una città unita contro una simile decisione! Siamo pronti a rivolgersi presso tutte le sedi politico-isituzionali non solo italiane, ma anche della Ue ”.
ENTE PARCO: “FAREMO DI TUTTO PER SALVARE IL PARCO”
“Siamo assolutamente contrari all’ipotesi che parte del parco si trasformi in discarica – rincara la dose Gianluigi Peduto, presidente dell’Ente Parco dei Castelli Romani -. Faremo tutto quanto in nostra facoltà per contrastare questa ipotesi della sindaca Raggi. Abbiamo apprezzato le parole e l’azione annunciata dalla reggente Veronica Cimino. Siamo pronti a sostenere lei e qualunque altra istanza portata avanti da altre forze politico-istituzionali che avrà lo stesso obiettivo. Il problema non riguarderebbe tra l’altro solo il comune di Rocca di Papa, che dovrebbe ospitare i due siti per i rifiuti di Roma, ma anche tutti gli altri comuni della zona per l’andirivieni dei camion Ama in arrivo e ripartenza, notte e giorno”. Il 10 dicembre la vicesindaca Cimino, accompagnata dauna nutrita delegazione rocchigiana, si è racata in Regione per protestare contro tale ipotesi.
Le domande per il sindaco Zuccalà
Abbiamo inviato una serie di domande ad Adriano Zuccalà, sindaco di Pomezia nonché presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl Roma 6. Pomezia è candidata ad ospitare due centri per il trattamento dei rifiuti di Roma su area militari, è a conoscenza di tale vicenda? Cosa ne pensa? Cosa ha intenzione di fare per scongiurare tale ipotesi? Si parla anche di un inceneritore da affidare al Gruppo Cerroni, ha qualcosa da dichiarare in proposito? Restiamo in attesa delle sue risposte.
Le domande de Il Caffè al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini
Conferma o smentisce la volontà del Ministero di realizzare due centri per i rifiuti di Roma nell’ex bunker di Rocca di Papa, a Monte Cavo, e nell’ex eliporto dell’areonautica ai Campi di Annibale? Si parla di un nuovo inceneritore del Gruppo Cerroni in un sito militare di Pomezia, nei pressi di via Tor Maggiore, conferma o smentisce tale ipotesi? Perchè l’elenco dei siti militari contenente i siti prescelti per ospitare i rifiuti di Roma non è stato reso pubblico? Può fornircene copia? Il Ministero della Difesa è forse esentato dall’obbligo di informare tempestivamente e in modo completo i cittadini e la stampa? Ha altro da aggiungere su tali vicende?