Gli altri bocciati e 3 addirittura a livelli bassissimi. Un Comune addirittura inchiodato al 2% di differenziata.
Lo rileva uno studio sugli ultimi dati Ispra disponibili fino al 2018, diffuso dal Partito Comunista dei Castelli Romani, che fa anche la classifica del costo medio per il servizio raccolta rifiuti. Si va dai 143 euro per abitante a Velletri, ai 299 euro a pro capite di Nemi (che è pure il Comune con la differenziata prossima allo zero, secondo l’analisi del PC). Anche a
Va detto che per Albano, l’amministrazione comunale ha appena ritirato il premio di Comune Riciclone da parte di Legambiente. “La percentuale di raccolta differenziata è stabilmente attorno all’80%”, precisa l’Amministrazione guidata dal sindaco Nicola Marini.
L’obbligo di arrivare almeno al 65%, per legge andava centrato entro il 31/12/2012. Di proroga in proroga la scadenza è slittata al 2020.
Di seguito la sintesi dello studio del PC castellano e la classifica città per città.
Per monitore lo stato della raccolta differenziata nei comuni dei Castelli Romani – scrivono i militanti – abbiamo predisposto uno studio (il Differenziometro), utilizzando i dati ISPRA e quelli dei Certificati di Conto Consuntivo dal 2010 al 2018.
I dati del 2018 segnano una brusca frenata del percorso di crescita dei livelli della raccolta differenziata nei comuni dei Castelli Romani, che complessivamente passa dal 55,1% al 55,6%.
Oltre ai 9 comuni dei Castelli Romani che conferivano nella discarica di Roncigliano (Albano, Ariccia, Ardea, Lanuvio, Genzano, Nemi, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Marino), abbiamo analizzato anche i comuni di Pomezia, Ciampino e Velletri.
Nel 2018 si confermano con ottimi livelli di raccolta differenziata i comuni di Ariccia (74%), Velletri (73%), Castel Gandolfo (72%), Lanuvio (68%), Genzano (67%), Albano Laziale (66%), Rocca di Papa (65%), Pomezia (62%) e Ciampino (54%).
Arrivano poi le note dolenti dei dati 2018 sulla raccolta differenziata:
– Ardea è fermo al 37% (Sindaco Savarese 5 stelle)
– Marino è bloccato al 26% (Sindaco Colizza 5 stelle)
– Nemi scende al 2% (Sindaco Bertucci lista civica).
Entro il 2006 andava raggiunto, per legge, almeno il 35%. D.lgs 152/2006, art. 205 (Ndr).
Sono lontanissimi dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge.
NEMI Bocciato il comune di Nemi, con il più basso livello di raccolta differenziata (2% nel 2018), un eccessivo incremento della spesa complessiva (+21% rispetto al 2010) e la spesa media per abitante più elevata dei Castelli Romani (299 euro).
MARINO Bocciato il comune di Marino, con un basso livello di raccolta differenziata (26% nel 2018), un eccessivo incremento della spesa complessiva (+41% rispetto al 2010), una spesa media per abitante elevata (193 euro).
ARDEA Bocciato il comune di Ardea, con un basso livello di raccolta differenziata (37% nel 2018), un eccessivo incremento della spesa complessiva (+35% rispetto al 2010), una spesa media per abitante elevata (179 euro).
I comuni di ALBANO, ARICCIA, CASTEL GANDOLFO, GENZANO, LANUVIO E CIAMPINO hanno raggiunto nel 2018 un alto livello di raccolta differenziata, ma la spesa complessiva per la gestione del servizio è fortemente aumentata, evidenziando una grave incapacità gestionale. In questi sei comuni i cittadini si impegnano nella raccolta differenziata, ma la spesa complessiva per la gestione dei rifiuti è aumentata, a causa della mancanza di una seria pianificazione e di un rigoroso controllo dei costi di gestione del servizio rifiuti.
ALBANO Bocciato per eccesso di spesa il comune di Albano, che ha raggiunto un buon livello di raccolta differenziata (66% nel 2018), accompagnato però da un eccessivo incremento della spesa complessiva (+21% rispetto al 2010). Nel 2018 risultano troppo elevate sia la spesa media per abitante (199 euro) sia la spesa media per tonnellata di rifiuto (479 euro).
ARICCIA Bocciato per eccesso di spesa il comune di Ariccia, che ha raggiunto un ottimo livello di raccolta differenziata (74% nel 2018), accompagnato però da un sensibile incremento della spesa complessiva (+7% rispetto al 2013). Nel 2018 risultano elevatissime sia la spesa media per abitante (236 euro) sia la spesa media per tonnellata di rifiuto (496 euro).
CASTEL GANDOLFO Bocciato per eccesso di spesa il comune di Castel Gandolfo, che ha raggiunto un ottimo livello di raccolta differenziata (72% nel 2018), accompagnato però da un sensibile incremento della spesa complessiva (+6% rispetto al 2010). Nel 2018 risultano elevatissime sia la spesa media per abitante (216 euro) sia la spesa media per tonnellata di rifiuto (436 euro).
GENZANO Bocciato per eccesso di spesa il comune di Genzano, che ha raggiunto un buon livello di raccolta differenziata (67% nel 2018), accompagnato però da un eccessivo incremento della spesa complessiva (+23% rispetto al 2010). Nel 2018 risultano elevate sia la spesa media per abitante (177 euro) sia la spesa media per tonnellata di rifiuto (382 euro).
LANUVIO Bocciato per eccesso di spesa il comune di Lanuvio, che ha raggiunto un buon livello di raccolta differenziata (68% nel 2018), accompagnato però da un incredibile incremento della spesa complessiva (+51% rispetto al 2010). Nel 2018 risultano elevate sia la spesa media per abitante (170 euro) sia la spesa media per tonnellata di rifiuto (403 euro).
CIAMPINO Bocciato per eccesso di spesa il comune di Ciampino, che ha raggiunto un buon livello di raccolta differenziata (54% nel 2018), accompagnato però da un eccessivo incremento della spesa (+25% rispetto al 2010). Nel 2018 risultano molto elevate sia la spesa media per abitante (200 euro) sia la spesa media per tonnellata di rifiuto (435 euro).
I comuni di VELLETRI, POMEZIA E ROCCA DI PAPA hanno raggiunto nel periodo 2010-2018 un alto livello di raccolta differenziata, riducendo la spesa complessiva per la gestione del servizio. In questi tre comuni, l’impegno dei cittadini nel differenziare i rifiuti è stato premiato con una sensibile riduzione della spesa di gestione del servizio.
VELLETRI Promosso a pieni voti il comune di Velletri, che ha raggiunto un buon livello di raccolta differenziata (73% nel 2018), riuscendo a ridurre anche la spesa complessiva (-2% rispetto al 2010). Il comune di Velletri presenta nel 2018 la spesa media per abitante (143 euro) più bassa dei Castelli Romani.
ROCCA DI PAPA Promosso a pieni voti il comune di Rocca di Papa, che ha raggiunto un buon livello di raccolta differenziata (65% nel 2018), riuscendo a ridurre sia la spesa complessiva (-5% rispetto al 2010) sia la spesa media per abitante (-11% rispetto al 2010).
POMEZIA Promosso a pieni voti il comune di Pomezia, che ha raggiunto un buon livello di raccolta differenziata (62% nel 2018), riuscendo a ridurre sia la spesa complessiva (-2% rispetto al 2010) e sia la spesa media per abitante (-7% rispetto al 2010).
Il Partito Comunista dei Castelli Romani propone il rilancio della raccolta differenziata, il taglio delle esternalizzazioni del servizio di raccolta dei rifiuti ai privati e alle società partecipate, esternalizzazioni che stanno portando fuori controllo la spesa degli enti locali, e l’internalizzazione del servizio, con l’obiettivo di stabilizzare i lavoratori e di ridurre il costo del servizio.
Di fronte a queste grandissime differenze di spesa nella gestione del servizio rifiuti e alla presenza di scandalose inefficienze, il Partito Comunista dei Castelli Romani propone anche l’istituzione dell’Unione dei Comuni dei Castelli Romani, cui delegare in primis la gestione dei rifiuti in modo da ottimizzare il servizio e ridurre la relativa spesa.