Una montagna di soldi pubblici che anno dopo anno il Comune di Aprilia prevede di incassare ma che di fatto non entrano nelle casse del comune, peggiorando l’esposizione dell’ente. Un dato drammatico, quello che riguarda i numeri dell’elusione e dell’evasione fiscale. E se vale sempre il principio di “pagare tutti per pagare meno, ad Aprilia una fetta consistente di abitanti usufruisce dei servizi senza contribuire alle spese. L’ammanco verificato dagli uffici dell’ente e riportato nella determina 563 del 12 dicembre scorso, relativa agli accertamenti in bilancio riguardo l’evasione tributaria, lascia intravedere uno scenario drammatico. L’ufficio tributi, affinando le capacità di accertamento, ha stanato nel corso dell’anno 2.320 omessi versamenti dell’Imu, per un totale di 10 milioni 561 mila 210 euro; una cifra ancor più elevata per quanto riguarda la Tari. Tra sanzioni e mancati pagamenti dovrebbero entrare in cassa altri 14 milioni 402 mila 506 euro, corrispondenti a 899 dichiarazioni infedeli. Oltre 24 milioni di euro in meno, incassati da un comune che ogni anno è costretto a ricorrere all’anticipazione di cassa per riuscire a pagare – in ritardo – fornitori di opere e servizi. “In ragione dell’effettivo grado di esigibilità delle somme, computato decurtando la percentuale degli atti la cui notifica non è stata ancora perfezionata, una percentuale stimata dagli atti che verosimilmente saranno oggetto di errori e rettifica, nonché in ultimo una quota degli atti che renderanno effettivamente inesigibili” specifica però il dirigente all’interno del documento, si prevede di incassare con l’esercizio in corso appena 428 mila euro per Ici-Imu e 425.216 euro per la Tari, somme a cui andranno ad aggiungersi 467.832 euro di incassi per la refezione scolastica, 464.159 euro di Tarsu Tari degli anni precedenti, 238.339 euro di Imu e Ici e 141.751 euro di proventi per il condono edilizio. Il resto degli ammanchi accertati, per un motivo o per l’altro, resterà moneta virtuale. D’altronde, come evidente dalla lettura dei numeri, non è una novità che il Comune storicamente viva delle difficoltà concrete non tanto nella fase dell’accertamento, quanto in quella dell’effettiva riscossione. Sovrastimata o comunque di gran lunga più ridotta rispetto alle previsioni annuali.
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