All’interno del centrodestra anziate prosegue la partita a scacchi che vede protagonista larga parte della coalizione, tra cui diversi consiglieri che hanno manifestato segni di insofferenza. L’ultimo caso è quello del giovane consigliere comunale Marco Maranesi, che di recente ha espresso il suo dissenso verso la conduzione di Forza Italia a livello locale arrivando alla decisione di uscire dal partito per approdare al gruppo misto. L’ex forzista ora si guarda intorno e non è da escludere un approdo a breve nelle file di Italia Viva, ipotesi avvalorata dalla vicinanza di Maranesi a Renzi in più occasioni, a partire dal referendum sulla Costituzione. In ogni caso il consigliere comunale ha ancora molti fronti su cui battersi e al nostro giornale ha anticipato diverse questioni, entrando a gamba tesa su diversi argomenti spinosi.
Consigliere Maranesi, cosa sente di rispondere a Vincenzo Capolei che proprio al nostro giornale l’ha accusata di aver smontato Forza Italia, ritenendola ormai fuori dal progetto politico?
«Ricordo semplicemente a Capolei alcuni dati che fanno la differenza: Forza Italia a livello locale è stata costruita dal sottoscritto insieme a Luciano Bruschini e nelle amministrative di Anzio dello scorso anno, in controtendenza con il dato nazionale, siamo riusciti ad ottenere tre consiglieri comunali e ben due assessori. Dati che stridono con la vicina Nettuno, dove il partito sotto la gestione Capolei ha fatto registrare venti anni di sconfitte e nel quale si sono registrate numerose defezioni a causa proprio della presenza dell’attuale commissario anziate. Per quanto concerne le critiche a Laura Nolfi a cui ha fatto cenno sempre Capolei nella sua intervista, ribadisco che l’assessore è stata antistorica con il suo passaggio a Fratelli d’Italia. Non si possono gettare via anni di militanza in una casa riformista e liberale per approdare alla destra estrema solo per opportunità politiche».
Sul suo conto ci sono molte ipotesi a livello politico. Quale sarà la prossima destinazione politica di Maranesi? Italia Viva?
«Ci sono due fattori da tenere conto, legati dalla coerenza: ovvero la fedeltà a un progetto liberale e riformista e il non tradimento del mandato elettorale. Durante le elezioni ad Anzio ho fatto parte di una lista civica, ora però devo registrare uno spostamento troppo a destra della coalizione, in ogni caso non posso tradire il mio elettorato quindi devo proseguire la mia azione come consigliere. Non escludo però in futuro il passaggio a Italia Viva, un partito ancorato alla visione riformista e dove c’è un valido consigliere come Anna Marracino, con la quale ci tengo a precisare che non esiste alcun attrito a differenza di quanto raccontato da altri organi di informazione».
A suo avviso il sindaco De Angelis ha inciso sullo smembramento di Forza Italia? Cosa sente di rimproverare in generale al primo cittadino anziate?
«Sarò molto sintetico e chiaro: al netto di qualche errore che tutti possiamo commettere, la giunta sta portando avanti un buon lavoro, non credo che il sindaco abbia responsabilità sul commissariamento di Forza Italia, l’unica critica che posso rivolgere è quella che ho appena citato, vale a dire l’eccessivo spostamento a destra della coalizione».
Capitolo piazza di Anzio. Da decenni sembra che l’unico problema che frena la crescita del centro anziate sia l’eventuale apertura o meno alla circolazione delle automobili. Lei ha espresso la sua contrarietà…
«Finalmente ho modo di esprimere un concetto di ampio respiro, io sono giovane però ricordo sempre attività commerciali del centro con le stesse vetrine. A mio avviso il nodo principale è quello, serve un rinnovo totale dei principali negozi anche perché il mercato è cambiato ed è giusto che le attività si adeguino ai nuovi standard. A mio avviso l’amministrazione dovrebbe investire sul personale con un’adeguata formazione: non è tollerabile che ci siano operatori scortesi e non in grado di parlare almeno due lingue in modo fluente. Questo è sicuramente un aspetto prioritario e non mi interessa se qualcuno sarà disturbato da queste parole, il resto degli investimenti andrebbe rivolto all’arredo urbano. Ho sempre immaginato una piazza come un salotto all’aperto con più verde e un disegno architettonico adeguato, in passato con la giunta Bruschini avevamo anche ipotizzato la creazione di alcune statue per celebrare personaggi storici della città. Occorre un cambio di passo».
Come presidente della commissione Patrimonio e Bilancio si ritiene soddisfatto del lavoro svolto? Il Comune ha appena approvato il piano per le opere pubbliche, a suo avviso ci sono realmente i margini per uno sviluppo concreto della città o dovremo fare i conti ancora con la recessione economica?
«Credo che i risultati sono sotto gli occhi di tutti: in passato avevo rimarcato con forza che potevamo contare su un bilancio sano, la dimostrazione più efficace arriva proprio dagli attuali investimenti. Solo per quest’anno sono stati aperti ben ventuno cantieri, per l’anno alle porte abbiamo già approvato numerosi interventi su scuole, strade e sicurezza, in attesa di altri bandi a livello regionale e nazionale che ci potrebbero consentire ulteriori investimenti. Durante l’amministrazione Bruschini patimmo non poco le catene del patto di stabilità, ora grazie anche a una gestione sana possiamo permetterci molti investimenti in virtù anche di un maggior recupero di soldi dai tributi. In futuro punteremo a un’ulteriore riforma del sistema tributario e avremo la possibilità di abbassare l’Imu sui terreni della Sacida».
A suo avviso esiste la possibilità di tornare presto al voto ad Anzio? Ci fa le carte dei vari schieramenti in campo al momento a partire dal centrodestra, che punterebbe su Flavio Vasoli come carta per un possibile rinnovamento?
«A mio parere le elezioni potrebbero arrivare prima del previsto, non perché legate a eventuali crisi della maggioranza, ma solo per la possibilità che De Angelis possa tornare in Parlamento, un dato questo che rappresenterebbe un vanto per la nostra città. Per quanto concerne il futuro del centrodestra non credo al concetto che possano esistere candidati per eredità, sarà il fronte politico a decidere. Sulla sinistra c’è poco da aggiungere trattandosi ormai di una forza minoritaria, mentre i cinquestelle credo ormai siano in piena fase involutiva, anche se a livello locale devo precisare che c’è una buona sinergia con i consiglieri nell’ambito delle commissioni. Infine c’è da registrare la nascita del Patto della Pizza, a mio avviso un movimento con due anime ben distinte: quella di Attoni che punta allo scontro frontale con De Angelis, un’altra capitanata da Placidi che intende fare politica contro ma poi tiene in maggioranza un consigliere di riferimento (Marigliani, ndr). Non a caso dal tavolo del Patto qualcuno si è già alzato facendo marcia indietro e a breve vedremo altre divisioni».