“Potrebbe essere un Capodanno amaro per i cittadini e le famiglie di Pomezia se si dovessero confermare le indiscrezioni secondo cui l’amministrazione comunale intende aumentare, a partire dal prossimo anno, l’addizionale comunale Irpef allo 0,8 per cento, la percentuale massima stabilita per legge. Una misura che, se confermata, sarebbe devastante in un territorio che, solo nell’ultimo mese, ha visto chiudere diverse aziende e marchi storici come la Sammontana che ha mandato a casa i 96 dipendenti”. Lo affermano, in una nota unitaria, la Cgil Roma Sud Pomezia-Castelli, la Cisl Roma Capitale-Rieti e la Uil Lazio.
“L’aumento dell’addizionale comunale al massimo di legge non è decisione da prendere a cuor leggero in un territorio dove da tempo registriamo un malessere crescente – spiegano – Un malessere confermato dai numeri di richieste di PdC/RdC (Pensione di Cittadinanza e Reddito di Cittadinanza, ndr): su 1.676 domande presentate ne sono state accolte ben 1.068. Appare quanto meno strano quindi che, da una parte si viene in soccorso delle fasce più deboli della popolazione attraverso le misure di sostegno al reddito nazionali, mentre dall’altra si decide di andare a sottrarre reddito a famiglie e pensionati attraverso l’aumento delle imposte comunali. Se tutto ciò dovesse essere confermato, sarebbe come dire che la mano destra non sa quello che fa la sinistra, e questo per noi non è ammissibile. Ragione per cui, oltre ad esprimere forte preoccupazione, abbiamo già inoltrato richiesta di incontro urgente al sindaco Adriano Zuccalà”.