SPOIL SYSTEM ALL’AMATRICIANA
Stiamo parlando dei nominativi che compaiono nella lista dei soggetti “idonei” a ricoprire la carica di Direttore Generale della ASL di Latina (ma anche delle altre ASL della Regione), tra i quali la Giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti tra breve si deve pronunciare. Sono nomi che sono stati scelti da una commissione di tre esperti (hanno prodotto ben 7 verbali di valutazioni, mica uno), nominati all’inizio della nuova consiliatura regionale. Visto l’enorme debito sanitario della nostra Regione e visto che gran parte del bilancio regionale se ne va per spese sanitarie, si tratta dell’appuntamento politico principale del cosiddetto “spoil system”; cioè dell’avvicendamento dell’intero gruppo dirigente delle società e delle istituzioni controllate dalla Regione a seguito del cambiamento della maggioranza alla Pisana. Nei Paesi anglosassoni, dove questo sistema è stato inventato e funziona, vuol dire che ad ogni cambiamento di colore di una compagine che guida una determinata istituzione, l’intero gruppo dirigente che c’era prima delle elezioni deve fare fagotto e lasciare liberi gli incarichi a persone di fiducia della nuova amministrazione. Qui da noi invece il sistema continua ad essere applicato “all’amatriciana”, secondo una ricetta che solo la politica sa cucinare; a prescindere dal colore politico che ci governa.
I SOLITI NOMI: DAL CARO BENITO DI”ˆFAZZONE ALLA SINDACA SORELLA”ˆ
Grosso modo gli “idonei” attuali tra cui dovrà scegliere Zingaretti, sono sempre gli stessi delle passate amministrazioni. Basta essere più o meno vicini al politico di turno che poi li nominerà: una sorta di casta nella casta. Ad esempio è tutt’oggi “idoneo” il pensionato Benito Battigaglia nonostante il fatto che compirà 72 anni nel prossimo mese di maggio e malgrado quelle lettere di raccomandazione inviategli a suo tempo dall’allora Presidente del Consiglio regionale del Lazio Claudio Fazzone. Lettere pervenutegli su carta intestata proprio della Regione Lazio quando lo stesso soggetto era già Direttore Generale della ASL di Latina. Lettere recanti tutte l’incipit “Caro Benito” per raccomandare soggetti cari all’attuale senatore di Fondi. Battigaglia infatti risulta presente nella lista compilata dagli esperti nominati da Zingaretti e in linea di ipotesi potrebbe essere rinominato Direttore Generale proprio della ASL di Latina. Altro esempio indicativo è quello dell’idoneità allo stesso incarico di Carla Amici, commercialista, già al vertice dell’Azienda speciale dei servizi di Terracina, sorella, oltre che di Sesa Amici (attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), anche del dottor Lorenzo Amici, che la segue alfabeticamente nello stesso elenco di “idonei” per i vertici delle ASL laziali. Essendo attualmente anche Sindaco di Roccagorga, ai sensi del D. Lgs 502/92, Carla Amici risulta incompatibile con il ruolo di D.G. della ASL di cui fa parte il Comune dove è stata eletta. Di conseguenza, nel caso fosse nominata, si dovrà dimettere da uno dei due incarichi incompatibili. Viceversa, al fine di preservare entrambe le cariche, può essere effettivamente “idonea” solo se nominata da Zingaretti in un’altra ASL che non sia quella pontina. Poi come si faccia a fare avanti e indietro per amministrare tutti i giorni una ASL che dista almeno 70-80 chilometri dal Comune di cui si è il primo cittadino (ma non nel Comune dove si risiede, visto che nel caso specifico è quello di Sezze), sono problemi che dentro la Casta si risolvono sempre.
DA DESTRA A SINISTRA
“Idonea” è anche la dottoressa Rossella Carucci ex primaria dell’Ares 118 di Latina, poi nominata Direttore Sanitario dell’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria 118 del Lazio. È la stessa persona che ha ottenuto 1.737 voti di preferenza nella lista di Renata Polverini alle elezioni regionali del 2010. “Idoneo” è anche Fortunato Lazzaro, detto Nino, ex assessore al Comune di Latina per il PSI, ex Consigliere comunale ed ex Segretario cittadino del PDS; pur essendo andato in pensione da qualche anno, la commissione degli esperti nominati da Zingaretti ha ritenuto che il suo “collocamento a riposo” (in questo modo si definisce in burocratese la pensione per raggiunti limiti di età), fosse solo momentaneo. E ben altre qualità amministrative e competenze deve aver accumulato nella sua carriera un certo Salvatore Cantaro, classe 1938, che in caso di nomina a Direttore Generale della ASL si accingerebbe a ricoprire tale gravoso e ben remunerato compito alla soglia dei 76 anni. Nell’elenco dei pensionati comunque “idonei” c’è persino Roberto Malucelli, già Direttore Generale della ASL di Latina tra il il 1995 e il 1999, poi dimessosi per andare a ricoprire analogo incarico in Toscana. In sostanza, nonostante a parole si dica il contrario, anche in tempo di crisi come quello attuale, c’è uno strano fenomeno che ci riguarda tutti (come si amministra la Sanità) e di cui sembra che nessuno si accorga: il privilegio sociale di essere comunque eletto e, come nel caso specifico, “idoneo e arruolato” ad ogni poltrona di potere. In una frase: il privilegio di far parte della casta.