Mentre la politica litiga sulle responsabilità, il litorale di Latina continua a sparire. La spiaggia, ormai, quasi non c’è più. Secondo il consigliere regionale Enrico Forte, la colpa di quanto sta accadendo è solo del Comune, che dal 2006 sarebbe dovuta intervenire ma non l’ha fatto. «La Regione Lazio ha messo in campo sin dal 2003 un serio programma di interventi per la tutela della costa di Latina nel tratto Capoportiere-Foceverde e continua a farlo tuttora ,visto che anche le opere di consolidamento in corso in questi giorni sono finanziate con fondi regionali – spiega Enrico Forte, vice presidente della Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica della Regione –. Da un decennio la Regione ha programmato opere di ripascimento protetto per un tratto di costa lungo circa un chilometro e mezzo, con la realizzazione di una barriera sommersa a difesa della spiaggia e il versamento di sabbia finalizzato a far avanzare la linea di riva. Anche in questa fase è in corso un intervento di manutenzione straordinaria, che consiste nella sistemazione delle scogliere esistenti e di un ulteriore versamento di sabbia sui tratti maggiormente a rischio. Una soluzione progettuale questa concordata anche con i competenti Uffici del Comune di Latina i cui lavori sono stati sospesi a giugno scorso per consentire lo svolgimento della stagione balneare. La Regione ha poi autorizzato, il 25 novembre scorso, la proposta di una perizia di variante relativa alla ricostruzione della linea di riva avanzata dal direttore dei lavori. Sembra però – prosegue Enrico Forte – che la marcata erosione della nostra spiaggia sia dovuta, oltre che alle violente mareggiate, anche alla mancata predisposizione degli interventi di manutenzione previsti nel piano, vale a dire il ripascimento con sabbia nella zona a levante dell’ultimo pennello trasversale che andava effettuato con circa 25mila metri cubi di sabbia e con cadenza annuale. Interventi che avrebbe dovuto mettere in campo l’amministrazione comunale e che invece dal 2006 ad oggi non sembrano essere stati effettuati». Ma un’altra domanda verrebbe da fare: chi ha autorizzato la costruzione di case sulle dune? Chi ha permesso la lottizzazione di un pezzo di macchia mediterranea? Le stranezze sono venute fuori proprio con le ultime mareggiate: recinzioni “ancorate” sulle dune, scarichi e quant’altro, in un paese normale, neanche si doveva pensare di realizzare. In un paese normale, appunto.
19/12/2013