La lunga relazione del presidente Antonio Vinciguerra ha messo in risalto i numeri della Sezione di Latina per l’anno appena concluso, evidenziando sia i buoni risultati raggiunti, sia le forti criticità che interessano la sezione pontina del Tar.
BOOM DI CONTROVERSIE IN AMBITO URBANISTICO
L’anno giudiziario 2019 si è chiuso con 610 sentenze di cui 201 in forma abbreviata, 266 decreti decisori, 270 ordinanze cautelari e 84 decreti cautelari monocratici, 115 tra ordinanze collegiali e decreti ingiuntivi, 39 decreti collegiali, e 16 tra ordinanze monocratiche e altri decreti presidenziali.
In questo quadro giuridico, il bilancio dello scorso anno ha registrato un aumento del 5,7% dei contenziosi amministrativi rispetto all’anno precedente, con 780 nuovi ricorsi presentati. Nello specifico, l’incremento delle controversie ha interessato quelle in materia di edilizia e urbanistica (+49%), di immigrazione (+14%), di istruzione (+13%) e di commercio e artigianato (+10%). Queste le parole del presidente in riferimento ai due ambiti in cui si è registrato il maggior aumento di contenziosi: «I dati riguardanti l’aumento del contenzioso mettono in luce per le province di Frosinone e Latina un assetto economico nel quale l’attività edilizia costituisce la parte dominante, e una vocazione di sviluppo nel commercio e nei servizi. Attività che appaiono in ripresa dopo un periodo di regresso. L’aumento, sia pur limitato, del contenzioso in tema di permessi di soggiorno e misure di accoglienza per cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea segnala un importante rilievo del fenomeno migratorio, particolarmente per la provincia di Latina».
CARENZE DI ORGANICO E TROPPI RICORSI ARRETRATI
Due note positive sottolineate nella relazione, sono invece da un lato la diminuzione delle controversie per l’esecuzione delle pronunce giudiziali (che si traduce in una maggiore tendenza ad adempiere alle decisioni dei giudici da parte delle amministrazioni), dall’altro il buon funzionamento del processo amministrativo telematico introdotto nel 2018 e che dopo una fase di assorbimento e rodaggio, ha consentito uno snellimento di tempi e procedure. La nota dolente tuttavia riguarda ancora una volta le gravi carenze nell’organico di magistratura e del personale di Segreteria. Sono anni che la sezione del Tar di Latina, con il presidente Vinciguerra in prima persona, lamenta questo endemico problema che da troppo tempo affligge l’apparato giudiziario. Non è un caso infatti, che nonostante l’adesione nello scorso anno di tutti i magistrati della Sezione Staccata di Latina al programma per lo smaltimento delle controversie pendenti, i risultati raggiunti non possono ritenersi sufficienti: troppi i ricorsi arretrati e non abbastanza i giudici per occuparsene.
MAGISTRATI AL MINIMO STORICO: 3 GIUDICI PER 3533 RICORSI
Per utilizzare le parole del presidente Vinciguerra, l’organico di magistratura per la Sezione Staccata di Latina «è ormai al minimo storico e al minimo indispensabile per la costituzione di un collegio giudicante. Per tutto il 2019 la Sezione ha operato con quattro magistrati sui sette previsti dall’organico di diritto, con una carenza di organico pari a circa il 45%». Questo quadro peraltro si aggraverà a partire dal 1° di aprile, quando Antonio Massimo Marra, attualmente in carica presso la Sezione Staccata di Latina, assumerà le funzioni di Consigliere di Stato: a partire da quella data, ci saranno solo tre magistrati a doversi occupare di 2.753 ricorsi pendenti e 780 nuovi ricorsi. Non stupisce che il presidente denunci che «le prospettive non sono rosee».
DIMINUISCONO I RICORSI PENDENTI
Tutto ciò peraltro avviene in una Sezione che “vanta” il numero di pendenze più elevate del Paese tra quelle riscontrabili presso gli organi di giustizia amministrativa di primo grado a sezione unica. Alla criticità legata al numero dei magistrati poi, si aggiunga quella inerente al personale amministrativo assolutamente non sufficiente su cui si regge la Segreteria. Per tutti questi motivi, il presidente Vinciguerra auspica quanto prima la messa in atto di misure straordinarie, anche temporanee, per tamponare il problema. In questo quadro di grandi difficoltà tuttavia, nell’ultimo quinquennio è possibile riscontrare un dato positivo proprio sul numero dei ricorsi pendenti, a testimonianza del grande lavoro svolto dalla magistratura pur operante con organico ridotto all’osso. Se nel 2015 il numero dei ricorsi arretrati ammontava a 3.110, oggi si sono ridotti a “soli” 2.753.
Al termine della relazione del presidente Vinciguerra si sono succeduti gli interventi del giudice Francesco Elefante, del dottor Massimiliano Colazingari in rappresentanza del sindaco di Latina Damiano Coletta, del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, dell’avvocato Ettore Figliolia in rappresentanza dell’Avvocatura Generale dello Stato, dell’avvocato Cristiana Loreti per il Consiglio dell’Ordine di Frosinone, dell’avvocato Giovanni Malinconico per l’organismo congressuale forense, e dell’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio per il libero foro.
Gianluca Pietrosanti