45 i siti individuati
Una situazione difficile che si inserisce in un contesto territoriale problematico. Secondo il rapporto Ecomafie stilato da Legambiente, nel 2018 la provincia di Roma è seconda in Italia per numero di reati ambientali. “Il documento, si legge in una nota diramata dall’associazione, riporta mappe e schede dettagliate di ben 45 siti di sversamento e abbandono rifiuti, sia superficiali che interrati, in aree comunali e private, molte delle quali vicino a scuole, campi coltivati e abitazioni. Tra i materiali censiti: amianto, fluff (sabbia tossica ed estremamente volatile derivante dalla rottamazione delle auto), bottiglie di olio motore, colle e vernici, batterie d’auto, pneumatici, resti di raee e dispositivi medici, scarti edili, fino a materiali non meglio identificabili”.
A rischio la salute dei bambini
Una relazione preoccupante quella stilata dall’associazione che ha rilevato anche altri problemi: il Report porta di nuovo all’attenzione le analisi effettuate nel 2017 dall’Arpa nei terreni delle scuole e dei parchi di Fonte Laurentina, dove giornalmente giocano i bambini, che vedono il superamento dei limiti di legge di elementi cancerogeni tra cui il Berillio e gli Idrocarburi e la presenza del Cadmio, ma che le Istituzioni competenti non hanno mai voluto approfondire nonostante le ripetute denunce dei cittadini. Non solo, il documento approfondisce numerose altre problematiche che affliggono il territorio, tra cui la presenza di 5 discariche autorizzate, due delle quali hanno avviato le pratiche di ampliamento nonostante l’area presenti vincoli di legge, archeologici e naturalistici, e ci siano diversi dubbi sulla tipologia di materiali conferiti al loro interno. Il circolo di Legambiente Agro Romano Meridionale ha criticato la poca attenzione riservata dall’amministrazione comunale al tema:“L’ex assessora ai rifiuti Pinuccia Montanari ci ha ricevuto e ha promesso di approfondire la situazione, ma poi non è successo più niente”. Ha dichiarato Massimiliano Coppola, vicepresidente del circolo.
Ma cosa sta facendo la politica?
Marco Maria Crecenzi, ex presidente della commissione ambiente del Municipio IX ha spiegato le azioni intraprese rispetto al problema dall’amministrazione comunale: “Per l’abbandono dei rifiuti è stato predisposto un protocollo procedurale con la direzione rifiuti del Dipartimento Tutela Ambientale che prevede l’intervento obbligatorio di Ama, della polizia locale e della direzione tecnica del municipio. Sono stati stanziati fondi per l’acquisto e il noleggio di fototrappole e di telecamere fisse”. Per la questione della rilevazione di elementi cancerogeni Crescenzi ha risposto che “l’Arpa ha rilevato dei valori un po’ sopra al picco previsto dalla legge, ma dopo le analisi non ha chiesto alle autorità competenti di bonificare l’area. Bisogna considerare che l’area in questione si trova nella zona del vulcano di Albano, ed è ritenuto normale a livello scientifico che siano naturalmente presenti questo tipo di materiali in tali aree”.