Potrebbe essere un rischio reale che coinvolge almeno un milione di abitanti residenti tra i Castelli Romani, il Litorale Laziale e l’area nord-Pontina: il consorzio Co.E.Ma. costituito dal magnate dei rifiuti Manlio Cerroni, dall’Acea e dall’Ama potrebbe utilizzare ancora oggi 500 milioni di euro di soldi pubblici CIP-6 per costruire l’Inceneritore di Albano. Questo è quanto stabilito dall’ordinanza firmata dal Presidente della sezione Terza-Ter del Tar del Lazio Giuseppe Daniele, dal consigliere estensore Maria Grazia Vivarelli e dal giudice referendario Claudio Villorani. Il Tar ha accolto “temporaneamente” la richiesta del consorzio Coema di annullare il recente provvedimento del GSE (Gestore del Servizio Energetico) con cui era stata finalmente bocciata la convenzione preliminare Coema–GSE di giugno 2009 relativa ai CIP-6 per la costruzione dell’Inceneritore di Albano. Si tratta di un provvedimento giudiziario per così dire “preliminare” e la sentenza definitiva non arriverà prima del 28 maggio 2015, ma l’ordinanza costituisce comunque una decisione molto pericolosa perché potrebbe spingere il Co.E.Ma ad avviare quanto prima il cantiere per la costruzione del contestatissimo mega forno brucia-rifiuti. Nei prossimi 8 mesi sarà necessario quindi mantenere la massima attenzione attorno al sito della discarica di Roncigliano. Appena pochi giorni fa, il comitato No-Inc e alcuni residenti di Albano ed Ardea avevano lanciato l’allarme e si sono costituiti contro il ricorso amministrativo del consorzio Coema. Quanto prima, però, dovranno costituirsi al Tar anche tutte e dieci le Amministrazione comunali dei Castelli Romani e del Litorale che sversano i propri rifiuti indifferenziati nel VII invaso. Questo per scongiurare il rischio che parta il cantiere per la costruzione dell’Inceneritore di Albano. Il 13 agosto il Comitato No Inc organizza un incontro per il 5° anniversario dell’AIA che autorizzò la costruzione dell’Inceneritore di Albano, cena con sottoscrizione a Villaggio Ardeatino, via ardeatina km 24,650.
Fino al 30 novembre 2022
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