A Latina la nuova gestione dei parcheggi a pagamento, salvo nuove sorprese, dovrebbe finalmente partire il prossimo 13 marzo, ma l’accordo sugli stipendi dei lavoratori non è stato ancora raggiunto. O meglio, la società che a marzo 2019 si è aggiudicata il servizio, l’associazione temporanea d’imprese composta da Sct Group srl ed Engie Servizi spa, «nella riunione con i rappresentanti sindacali avvenuta la scorsa settimana, si è impegnata non solo a garantire il pieno assorbimento dei dipendenti, ma anche la parità salariale rispetto alla precedente gestione». Lo ha riferito l’assessore al Governo del Territorio, Franco Castaldo, in audizione in commissione Trasporti. Ma sul come resta ancora un rebus: «È un discorso che attiene alla contrattazione avviata con i sindacati dalla società», ha precisato Castaldo. I 21 dipendenti dell’attuale gestore, Atral, saranno infatti assunti dal nuovo affidatario del servizio. Ma – in base a come stanno oggi le cose – potranno contrare su un salario più basso, sia in termini di soldi in busta paga che sul piano contributivo. Firmeranno non un cosiddetto contratto ‘Safi’, come in passato, bensì un contratto collettivo nazionale riservato agli ‘autoferrotranvieri’. Ma il nodo della questione risiede, in realtà, nella ripartizione dei 7,5 milioni di euro di incassi dai parcometri stimati in tre anni. Gruzzolo da suddividere tra la quota da consegnare al Comune e l’aggio, cioè gli incassi che il gestore tiene per sé e in cui fa rientrare i costi del servizio, compresi quelli del personale. Sct ed Engie hanno presentato un’offerta economica pari al 45,950% sugli incassi, risultata più bassa di quelle dei concorrenti. E che gli ha permesso, così, di vincere l’appalto, scatenando però un lungo contenzioso che vede protagonisti gli altri partecipanti alla gara. Battaglia giudiziaria che, nell’ultimo anno, ha innescato ben nove proroghe della gestione indirizzate ad Atral, l’attuale affidatario del servizio che alla fine del 2018 avrebbe dovuto passare il testimone. Infatti, se il Tar da un lato ha rigettato il ricorso presentato dall’attuale gestore, dall’altro lo stesso tribunale amministrativo, lo scorso dicembre, ha invece accolto quello avanzato dal terzo classificato, ossia la Sis srl, annullando l’aggiudicazione dell’appalto. Tant’è che il Comune stava per scorrere la graduatoria del bando, con la scelta che sarebbe ricaduta proprio su Sis, quando sulla diatriba è intervenuto il Consiglio di Stato. Il massimo organo della giustizia amministrativa, sulla base del conseguente controricorso del vincitore della gara, ha sospeso l’annullamento dell’aggiudicazione fino a sentenza, prevista il prossimo 2 luglio. Tradotto: in attesa della decisione dei giudici di Palazzo Spada, il nuovo gestore può intanto subentrare. Ma, a ben vedere, non è ancora detto: sempre il Consiglio di Stato, con un decreto del 2 marzo, ha fissato al prossimo 12 marzo l’udienza in cui si deciderà se confermare la sospensione della sentenza di primo grado fino alla prossima estate. E, In caso di esito negativo, la nuova gestione targata Sct-Engie sarà congelata fino a luglio e Atral riceverà l’ennesima proroga del servizio.
04/03/2020