RUOLO DELLA ASL ROMA 0
La Lazio 0 si occuperà di definire i piani di acquisto annuali e pluriennali per l’approvvigionamento di beni e servizi e per la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio mobiliare e immobiliare degli enti del servizio sanitario regionale, di gestire le procedure di gara, di centralizzare il sistema dei pagamenti dei fornitori del servizio sanitario e del governo, di procedure concorsuali centralizzate e gestione del sistema documentale del personale del servizio sanitario. Si occuperà inoltre di supportare la realizzazione di attività di alta formazione, di coordinare e sviluppare il sistema informativo sanitario e delle tecnologie di informazione e comunicazione, di organizzare e sviluppare la rete logistica distributiva, e di dare supporto tecnico all’attuazione di investimenti programmati in sanità. Una struttura dunque utile a concentrare le migliori conoscenze ed esperienze, costruendo un centro di competenze tecnico-specialistiche di supporto alle organizzazioni sanitarie pubbliche. Si tratta inoltre di uno strumento che, secondo la giunta Zingaretti, consentirà ogni anno di risparmiare milioni di euro. Considerando il ruolo di Lazio 0 negli acquisti e nella gestione di beni sanitari e non sanitari, di prodotti farmaceutici ed emoderivati, negli appalti, su utenze e consulenze, e nella gestione dei sistemi informativi regionali, sono infatti stimati risparmi annui tra i 43 milioni e i 78,6 milioni di euro.
LENA (PD): “SPENDERE MENO E SPENDERE MEGLIO”
A puntare molto sulla nuova Azienda è il consigliere regionale dem Rodolfo Lena, presidente della Commissione affari costituzionali e statutari. “L’Azienda 0 per la nostra Regione è una grande opportunità – assicura Lena – che dobbiamo cogliere ancor di più in questo momento in cui stiamo attuando un cambio di paradigma. Con grande impegno del presidente Zingaretti, e col contributo indispensabile degli operatori e del personale che ogni giorno lavora nella sanità, abbiamo dimostrato di poter mettere i conti in ordine e, nello stesso tempo, di poter garantire i servizi. Lo testimoniano i Lea (una sorta di pagella, ndr), che quando siamo arrivati erano a 114 e che oggi siamo riusciti a portare a 190. Ora con l’Azienda 0, accentrando e uniformando le procedure, razionalizzeremo la spesa e renderemo ancora più proficua questa nuova stagione”. Secondo il consigliere regionale, “è il momento degli investimenti nei due settori più importanti della sanità: le risorse umane e le tecnologie”. “Lo stiamo già facendo – precisa Lena – e lo faremo ancora meglio con l’Azienda 0. Avremo la possibilità di riequilibrare tutto il territorio regionale, più carente, e di portarlo agli stessi livelli di quello di Roma, uniformando l’accesso alle prestazioni e il livello dei servizi erogati. Abbiamo visto che le regioni d’Italia che riescono a razionalizzare la spesa e a erogare prestazioni migliori sono proprio quelle che già si sono dotate di questo modello organizzativo. Spendere meno e spendere meglio, questo è l’obiettivo possibile proprio grazie all’Azienda 0. A riprova di quanto ciò sia importante e di quanto il presidente Zingaretti e noi tutti teniamo a raggiungere il risultato, è come i lavori stiano procedendo spediti. In Commissione sanità – conclude – abbiamo approvato altri due articoli del testo originario e due articoli aggiuntivi. Prevedono che l’Azienda 0 sia dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia; sarà inoltre istituita una Commissione per il controllo e il contenimento della spesa”.
I SINDACATI NON MOLLANO
Ma nonostante gli sforzi qualche problema sul fronte Sanità non manca. Mentre la Regione Lazio spinge affinché le Aziende, in caso di assunzioni, assumano gli infermieri risultati idonei al concorsone bandito dal Sant’Andrea, alcune aziende ospedaliere continuano ad affidare i servizi infermieristici alle cooperative. Con il risultato che le spese pubbliche sono maggiori e i guadagli per il personale più bassi. Un fenomeno in cui spicca l’azienda ospedaliera Umberto I, con un appalto per reclutare infermieri da 48 milioni e mezzo di euro, in una struttura dove da anni opera la coop Osa. Le organizzazioni a tutela dei lavoratori, però, non cedono e, dopo l’Usb, interviene ora la Cisl Fp, con una diffida alla direzione generale. “Su assunzioni, produttività e contrattazione integrativa dall’azienda nessun confronto. Nonostante i tanti, troppi solleciti – sostiene il sindacato – la direzione generale continua ad adottare unilateralmente provvedimenti e delibere su materie di esclusiva competenza delle contrattazione integrativa, senza alcun rispetto per le relazioni sindacali e in pieno spregio dei diritti dei lavoratori”. Da lì la diffida. “Il personale sanitario, tecnico e amministrativo sta facendo il massimo – specifica Giovanni Fusco, segretario territoriale della Cisl Fp capitolina – soprattutto in questa fase drammatica di epidemia da corona virus, per garantire cure e assistenza adeguati alle persone. Ma il Policlinico balla pericolosamente sull’orlo della paralisi e questa gestione sconsiderata dell’azienda rischia di far precipitare tutto. Così non si può andare avanti. Serve riconoscimento per i dipendenti e riorganizzazione dei servizi. E questo si può fare solo insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti, condividendo gli obiettivi, le soluzioni e le scelte”. Ancora: “Chiediamo il rispetto degli accordi sottoscritti e l’immediata riapertura del tavolo di trattativa su organici, salario accessorio e organizzazione del lavoro. La diffida – promette – è solo il primo passo. Se la direzione generale proseguirà nella sua inerzia, siamo pronti ad intraprendere tutte le azioni sindacali e legali a tutela dei lavoratori e delle prestazioni ai cittadini”.
Clemente Pistilli