Consigliere, lei è presidente del Comitato regionale di controllo contabile e membro della commissione bilancio. Come stanno i conti della regione Lazio?
“Io credo che i conti della Regione siano “falsati” per un duplice ordine di motivi: il primo è che la Regione, ai sensi del decreto 35, ha contratto un debito di oltre due miliardi di euro per pagare fornitori e ritrovare quindi equilibri di bilancio e liquidità di cassa che oggi consente di saldare in tempi adeguati e rispettosi delle norme: una sorta di prestito che, però, ha un onere finanziario enorme che assorbe grande parte delle disponibilità libere di bilancio. Questo è il motivo principale per cui non si intravedono grandi politiche a sostegno degli investimenti o di riduzione della pressione fiscale nei riguardi dei cittadini del nostro territorio regionale. L’altro grande problema, poi, è legato al commissariamento della sanità: noi usciamo dal commissariamento non perchè siano stati fatti investimenti strutturali, ma semplicemente perchè sono state bloccate le assunzioni, quindi il costo del personale è stato ridotto al punto di rimanere nei parametri, stabiliti per legge: ora che si tornerà a operare a regime ordinario, il rischio è che i conti torneranno a gravare. Quindi, fossi in Zingaretti, non gioirei troppo per questi equilibri di bilancio ritrovati”‹.
Lei sta facendo dura opposizione al presidente Zingaretti. Un giudizio sul governatore del Lazio.
“Il mio giudizio su Nicola Zingaretti è quello di un presidente della Regione Lazio totalmente assente: utilizzando il gergo calcistico, secondo me lui non è proprio giudicabile visto e considerato che ormai sta facendo a tempo pieno il segretario nazionale del Partito Democratico, ed è assente nelle discussioni e nei dibattiti regionali su tutti i grandi temi e le grandi criticità che attanagliano il nostro territorio. Cito tre grandi macro-aree: trasporti, rifiuti e sanità. Mentre noi ci sforziamo di proporre soluzioni, il governatore del Lazio è inesistente. L’esempio principale è il voto sul collegato di bilancio, sul cui dibattito Nicola Zingaretti non ha partecipato nemmeno un minuto. Un fatto gravissimo e che dimostra l’incompetenza politica e amministrativa di un presidente profumatamente pagato dai cittadini della Regione”.”‹
E sul sindaco di Roma, Virginia Raggi?
“Per quanto riguarda la sindaca del Movimento Cinque Stelle, Virginia Raggi, c’è davvero poco da dire: ho un giudizio assolutamente negativo in ragione di quello che abbiamo assistito in questi quattro anni di governo al Campidoglio. Roma è una città che sta sprofondando nel degrado, nell’inconsistenza politico-amministrativa, c’è carenza di iniziative culturali, una città spenta, sporca, con mucchi di rifiuti per strada e insicurezza dilagante. Siamo di fronte a una amministrazione, quella pentastellata, assolutamente inefficiente e credo che tutto questo avrà conseguenze negative anche in termini elettorali: il Movimento Cinque Stelle a Roma è destinato alla estinzione politica”.”‹
Elezioni comunali a Roma. Voi avete già una vostra proposta di candidatura a sindaco? O accettereste anche un nome della Lega? In provincia di Roma, a quest’ultima sta facendo la voce grossa come ad Albano
“Noi siamo storicamente abituati a rispettare i nostri alleati e lo abbiamo sempre fatto pur nelle difficoltà che Roma e il Lazio hanno attraversato in questi anni: ricordo che le ultime sconfitte elettorali del centrodestra in Comune di Roma e Regione Lazio hanno dei responsabili precisi. Nel primo caso, Forza Italia, nel secondo caso invece grandi sono state le responsabilità della Lega. Errori che non dovranno più ripetersi. In occasioni delle future competizioni elettorali, dunque, noi auspichiamo un dialogo e una condivisione di intenti, fatta di unità e coesione, in cui sia oggettivamente riconosciuto il ruolo importante di Fratelli d’Italia: qui non siamo nè in Veneto, nè in Lombardia, siamo nel Lazio… e quindi chiediamo agli amici della Lega di valutare il peso specifico del nostro partito, che nel nostro territorio sostanzialmente si equivalgono. Inoltre, chiediamo di essere considerati alleati affidabili, cosa che non sempre possiamo dire di loro visto che si sono alleati col Movimento Cinque Stelle per governare a livello nazionale… Dunque, se c’è un partito che è stato sempre con la barra dritta e ha costruito una alternativa di governo nell’alveo del centrodestra, quello è sicuramente Fratelli d’Italia. Sono sicuro che ad Albano Laziale così come a Roma costruiremo con la Lega e le altre forze di centrodestra coalizioni unitarie e forti, che ci consentiranno di vincere e governare in tutti i comuni al voto”.”‹
Questione rifiuti, l’immondizia romana a Roma o in Provincia? Secondo lei, si vuole arrivare al commissariamento?
“A mio giudizio, assolutamente si. A tal riguardo è sotto gli occhi di tutti l’incapacità della sindaca Raggi e del presidente Zingaretti, che ad esempio continua a rinviare la discussione in aula sul piano rifiuti, già esaminato in giunta regionale da qualche mese. Come federazione provinciale di Fratelli d’Italia abbiamo fatto una battaglia importante per affermare il principio che non si può pensare che la Capitale d’Italia continui a portare i suoi rifiuti nei territori dell’area metropolitana e delle altre province del Lazio. Termovalorizzatore di San Vittore, discarica di Roccasecca, discarica di Colleferro, discarica di Civitavecchia, discarica di Borgo Montello, e altro: dalla chiusura della discarica di Malagrotta sono ormai 4 anni che i rifiuti di Roma continuano ad essere ospitati dalle province. Non è possibile che Roma non abbia l’impiantistica necessaria per accogliere e smaltire larga parte della propria immondizia. Senza considerare che ad oggi oltre 100mila tonnellate di rifiuti vanno fuori dalla Regione con un aggravio di costi enorme: e purtroppo se ne accorgeranno i romani nelle prossime Tari che arriveranno nelle loro case: un danno per le tasche collettive dovuto agli errori della sindaca Raggi e del presidente Zingaretti”.”‹
Lei fa parte della commissione Attività Produttive e commercio. Guardando Roma e la sua crisi commerciale, cosa le viene da pensare?
“Sarebbe ingeneroso attribuire tutta la responsabilità alla sindaca Virginia Raggi. È in atto una crisi più complessiva, non solo a Roma, diffusa e preoccupante, che ha una ragione evidente che è quella dell’insostenibile pressione fiscale che grava sulle attività commerciali. Soprattutto, nel momento cui al loro principale competitor, cioè l’e-commerce e quindi i colossi del web, viene consentito di non essere sostanzialmente tassati. Un dato è lampante: questo Natale più del 50% dei regali sono stati acquistati on line per un fatturato di circa 40miliardi di euro e la tassazione a cui sono state sottoposte le aziende e-commerce è di appena due miliardi di euro. A nostro giudizio, dunque, è necessario ridiscutere totalmente la pressione fiscale nei confronti delle piccole e medie imprese italiane, come i negozi di vicinato che rappresentano anche importanti presidi di sicurezza e legalità, e devono essere tutelate con tutte le forze”.
Marco Montini