L’attività investigativa ha consentito ai finanzieri della Brigata di Sabaudia di constatare 5 milioni di base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte dirette e dell’Irap, nonché di un milione di iva dovuta all’erario, mai versata. Per questo sono state denunciate 4 persone tra amministratori e soci della impresa immobiliare, nei confronti delle quali é stato inoltre operato il sequestro preventivo per equivalente di beni mobili ed immobili per un valore di circa 1,9 milioni di euro.
In particolare, l’attività di indagine é stata incentrata sulla compravendita di un immobile (capannone con vari locali all’interno), situato a Cisterna di Latina, di proprietà della società immobiliare verificata, del valore reale di cinque milioni di euro oltre Iva che, dopo una fittizia operazione di cessione di quote societarie, é stato venduto a una nota società di leasing italiana.
Infatti, la società immobiliare pontina non ha eseguito la vendita diretta ma ha interposto una società di diritto inglese con sede a Londra, la quale ha acquisito le quote sociali della immobiliare al valore di due milioni di euro, procedendo di fatto all’acquisto dell’immobile.
Singolare la circostanza che la società immobiliare, prima della cessione delle quote, si é “spogliata” di tutti gli altri beni posseduti ed invero, con la cessione delle quote si é in realtà proceduto alla vendita dell’immobile sito a Cisterna.
La società inglese, lo stesso giorno in cui ha acquistato le quote ha rivenduto l’immobile in questione, presso il medesimo notaio, alla predetta società di leasing, al prezzo di cinque milioni di euro più iva (totale sei milioni di euro), ovvero ben quattro milioni di euro in più rispetto al prezzo di acquisto delle quote.
Al termine di queste operazioni (acquisto di quote e contestuale vendita dell’immobile), anche la società immobiliare pontina ha trasferito la propria sede a Londra, omettendo di presentare tutte le prescritte dichiarazioni ai fini Iva e delle imposte dirette, nonché di eseguire i relativi versamenti delle imposte.
Gli accertamenti esperiti hanno consentito di appurare che la società inglese era priva di qualsiasi risorsa finanziaria ed ha operato esclusivamente per lo stretto tempo necessario ad eseguire l’intera frode.
L’attenta analisi della documentazione sottostante i passaggi suddetti, ha consentito ai finanzieri di Latina di ricondurre, in capo alla società immobiliare pontina verificata, l’intera operazione, contestando alla stessa le basi imponibili sottratte a tassazione.
L’attività di indagine, ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di quattro persone (3 italiani residenti a Roma ed una cittadina americana), per il configurarsi delle fattispecie penali di associazione a delinquere (art. 416 c.p.), truffa ai danni dello Stato (art. 640 comma 2 punto 1 c.p.), omessa presentazione delle dichiarazioni (ai fini Iva ed imposte dirette) e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (artt. 5 e 11 del d.l.vo 74/2000).
Le indagini condotte d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma – sostituto procuratore Palazzi hanno consentito di richiedere al Tribunale di Roma il sequestro preventivo di beni per equivalente, fino a concorrenza dell’importo di 2.485.000 euro delle imposte evase, eseguito dalla Brigata di Sabaudia che ha sottoposto a sequestro beni mobili ed immobili degli indagati per un valore di 1.881.000 euro.
In particolare sono stati sequestrati 17 immobili tra abitazioni, magazzini e terreni, situati nei comuni di Aprilia, Nettuno, Roma, Anzio, Cori, Terlizzi e Acuto; 8 conti correnti e depositi, nonché una polizza vita del valore di 737.000 euro.