Da domani sabato 14 marzo tutti i mezzi pubblici del Lazio – bus, tram, metro, taxi, ncc e perfino i treni – smetteranno di circolare a partire dalle ore 21.
È quanto stabilito da una ordinanza pubblicata dalla Regione Lazio nella giornata di ieri, giovedì 12 marzo, che a sua volta recepisce le nuove direttive imposte dal decreto firmato dal premier Giuseppe Conte per il contenimento del coronavirus mercoledì sera, 11 marzo.
In realtà i dubbi sul quali mezzi circoleranno e quali no sono ancora molti. Sia Regione Lazio che Campidoglio stanno ancora elaborando un piano preciso di cui adesso si conoscono solo le linee di massima.
Dovrebbero continuare a circolare i mezzi pubblici che collegato ospedali e strutture sanitarie, servizi istituzionali essenziali. Viene indicato anche che saranno garantiti collegamenti con insediamenti industriali e con quei siti che permettono ai cittadini di approvvigionarsi di alimentari e beni primari.
Ecco il testo del comunicato diffuso dalla Regione Lazio
“Alla luce dell’attuale emergenza sanitaria, per garantire il diritto alla mobilità pubblica e la salute di operatori e cittadini, la Regione ha emanato un’Ordinanza a firma del vice Presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, dell’assessore alla Sanità e Responsabile dell’Unità di Crisi, Alessio D’Amato e dell’assessore alla Mobilità Mauro Alessandri, che prevede la revisione della programmazione del servizio di TPL dei comuni del Lazio limitandolo al servizio minimo essenziale e la modalità di erogazione del servizio stesso, per garantire il livello massimo di sicurezza.
Le indicazioni di seguito riguardano anche il trasporto pubblico non di linea, Taxi e Ncc, ad eccezione della riduzione dell’orario di lavoro da 24 a 18 ore.
Saranno garantiti i servizi di trasporto pubblico locale per:
- servizi che soddisfano domanda di trasporto verso strutture o centri sanitari e verso gli ospedali;
- servizi necessari a garantire il pendolarismo lavorativo nelle fasce di punta;
- servizi necessari a consentire l’accesso a Roma Capitale e ai capoluoghi di provincia per la fruizione dei servizi istituzionali essenziali;
- servizi necessari a consentire l’accesso agli insediamenti produttivi per le attività economiche che continuano ad operare;
- servizi necessari a consentire il raggiungimento di esercizi autorizzati alla vendita di derrate alimentari e beni di prima necessità interconnessioni per garantire l’accessibilità a stazioni ferroviarie ed autostazioni.
Inoltre, per garantire il massimo della sicurezza per gli operatori del servizio e per ridurre al minimo gli spostamenti dei lavoratori, l’ordinanza prevede anche la modalità di erogazione del servizio, favorendo anche l’utilizzo di tutti i sistemi di lavoro agile disponibili, per garantire il livello sufficiente a erogare il servizio minimo essenziale.
Per quanto concerne il personale in servizio presso le Aziende di trasporto pubblico locale è necessario:
- adottare sistemi lavoro agile per tutti gli amministrativi, escluso unicamente il personale la cui attività impatta direttamente sulla continuità dell’esercizio di TPL;
- esaurire le ferie residue pregresse e favorire l’utilizzo di tutte le altre forme di congedi ordinari e straordinari;
- effettuare rotazione del personale sui luoghi di lavoro;
- il lavoro h24 deve essere ridotto al massimo a 18 ore;
- sospendere i servizi di controlleria;
- interrompere i servizi di trasporto pubblico, ivi inclusi i servizi di metropolitana, alle ore 21, da intendersi quale orario di partenza dell’ultima corsa, mantenendo invece inalterati gli orari di apertura attualmente previsti;
- chiudere le sedi amministrative delle aziende nel fine settimana;
- assicurare i soli i servizi minimi essenziali privilegiando l’integrazione tra le varie modalità, favorendo quella con minore possibilità di contatto tra persone e scegliendo, tra più soluzioni atte a garantire sufficienti servizi di trasporto, quella che permetta maggiore superficie disponibile per i viaggiatori e comunque almeno un metro di distanza tra i passeggeri.
- provvedere, in base al punto precedente, alla riorganizzazione del servizio e del piano di rete di TPL, assicurando il servizio laddove si registra il maggior numero di utenti che utilizzano il mezzo pubblico per raggiungere il proprio posto di lavoro;
- igienizzazione dei mezzi e dei depositi al fine di garantite al massimo le condizioni igieniche agli utenti e ai lavoratori del settore dei trasporti e ai comuni di provvedere al controllo di quanto sopra attraverso la polizia municipale;
- effettuare la vendita dei biglietti solo in condizioni di assoluta sicurezza secondo le misure igienico sanitarie tese a garantire la distanza di 1 metro fra gli utenti;
- posizionare dispositivi finalizzati a delimitare l’area dell’autista garantendo la distanza di 1 metro con gli utenti;
- utilizzare, ove possibile, i veicoli o convogli con maggiore capacità;
- consentire agli utenti l’accesso ai mezzi in servizio pubblico solo dalla porta posteriore;
- evitare che la prima fila del mezzo sia occupata e di limitare il numero degli utenti in salita sul mezzo in modo tale da garantire la distanza di un metro fra loro, in ragione della dimensione e del numero di posti disponibili.
La nuova ordinanza regionale che impone lo stop anticipato alla circolazione dei mezzi pubblici nell’Urbe è stata firmata dal vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, dall’assessore alla Sanità e Responsabile dell’Unità di Crisi, Alessio D’Amato e dall’assessore alla Mobilità, Mauro Alessandri, visto che il Governatore Nicola Zingaretti è ancora in quarantena”.