Nessun rischio dissesto al momento, ma comunque troppi debiti, troppa incapacità di fare casa e una gestione delle finanze pubbliche con ancora troppi buchi. La Corte dei Conti del Lazio è tornata a esaminare il bilancio del Comune di Ardea e, come era stato per il rendiconto 2011, anche per quello del 2012 non sono mancate bacchettate, tanto che l’ente rutulo resta “sorvegliato speciale”. I magistrati contabili hanno evidenziato, nella delibera trasmessa all’amministrazione comunale, una bassa capacità dell’ente di riscuotere le sanzioni amministrative per le violazioni del codice della strada, tanto che gli incassi si fermano al 17% di quelli previsti, ancora una mole di residui attivi e passivi, un presunto uso di fondi vincolati per spese correnti, debiti fuori bilancio superiori dell’1% rispetto entrate correnti, procedimenti di esecuzione forzata superiori dello 0,5% rispetto alle entrate correnti, e la mancata approvazione del rapporto sulla tempestività dei pagamenti. Per la Corte dei Conti, soprattutto il riaccertamento dei residui, ancora in corso, deve essere ultimato velocemente, visto che vi sarebbe un debito sommerso ancora non individuato dall’ente, che “accentua i rischi di stabilità per gli equilibri di bilancio”. Specificando che, al momento, “non emergono irregolarità contabili suscettibili di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari dell’ente”, i magistrati hanno dato al Comune 60 giorni di tempo per ultimare la ricognizione dei debiti fuori bilancio riconoscibili, chiedendo anche una relazione illustrativa sulle cause di tale fenomeno. “Le problematiche rilevate nella presente deliberazione – specifica la Corte dei Conti – richiedono un continuo monitoraggio e una rispettosa applicazione delle norme di legge e dei principi contabili da parte dei competenti uffici comunali, del responsabile del servizio finanziario e dell’organo di revisione”. L’ennesimo richiamo per l’amministrazione Di Fiori.
05/08/2014