Chi in questo periodo decide di approfittare di qualche bella giornata di sole per fare una passeggiata o un po’ di footing lungo il mare assiste, come ogni inverno, ad uno spettacolo sconfortante. L’incuria del litorale durante i mesi freddi dell’anno è una costante nella nostra città e, sia a causa delle più frequenti mareggiate sia per l’inciviltà di molti, le spiagge diventano una sorta di discarica abusiva. Molte discese a mare ad Anzio, specie sul lungo tratto di costa di ponente, dalla villa imperiale fino a Lido dei Gigli, dove ormai la falesia originaria si intravede appena nei rari punti in cui non è stata seppellita da costruzioni e colate di cemento, sono a malapena praticabili. È come se, per chi ha in concessione le spiagge, il mare “chiuda” durante l’inverno. Più volte ci chiediamo le ragioni di questo stato di grave abbandono, in cui viene lasciato il nostro litorale, mentre sappiamo che in molte altre località balneari d’Italia e d’Europa le spiagge sono curate tutto l’anno, come la legge impone e il buon senso suggerisce. Ma non basta. C’è chi arriva a veri e propri atti criminali come lo sversamento di inerti e di scarti di materiali da costruzione direttamente sulla costa e lungo gli accessi alle spiagge. Eppure, a parte qualche sporadica e debole lamentela, non scatta nessuna denuncia, non si compie, da parte delle autorità preposte, alcuna indagine e i responsabili di questo scempio continuano a delinquere indisturbati, deturpando la bellezza dei nostri lidi e impattando pesantemente sull’ecosistema costiero locale.
Altro discorso, invece, è quello riguardante i fenomeni di erosione che spesso si accentuano durante la stagione invernale e che preoccupano molti cittadini. In realtà si tratta di fenomeni spesso stagionali che col ritorno della bella stagione e qualche piccolo intervento di ripascimento si mitigano facilmente. A modificare l’aspetto del litorale in alcuni tratti sono, inoltre, dighe e pennelli, sparsi qua e là lungo i quattordici chilometri di costa anziate, purtroppo realizzati in totale assenza di un piano strategico complessivo e di un attento studio delle peculiari correnti marine e delle dinamiche di sedimentazione della sabbia caratteristiche del mare di Anzio. Infine, i recenti crolli che hanno interessato la villa di Nerone, un simbolo del prestigio storico della nostra città, stanno riportando alla ribalta l’urgente necessità di impegnare fondi ed energie nella concreta tutela e valorizzazione dell’intero litorale anziate, dalla villa imperiale alle nostre spiagge maltrattate.