A giudizio l’uxoricida. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, ha disposto un processo per Fabio Trabacchin, il 37enne che, il 10 giugno dell’anno scorso, a Cisterna uccise a martellate la moglie Elisa Ciotti. La donna, di un anno più giovane dell’imputato, venne assassinata nella villetta di via Palmarola che divideva con il coniuge da cui voleva separarsi. Trabacchin, che uccise la moglie al culmine di una lite, confessò dopo quattro ore di interrogatorio davanti ai carabinieri e al magistrato di turno. La coppia si stava appunto separando e quel giorno, nel corso dell’ennesimo litigio, la 36enne venne massacrata di botte e finita a martellate. Dopo l’omicidio il marito, un autotrasportatore subito messo in carcere, andò al lavoro con un amico e a fare la macabra scoperta fu la figlia dei due, una bambina di dieci anni, che trovò la madre sul letto, in un lago di sangue. La bambina telefonò al papà, che a sua volta chiamò il fratello, chiedendogli di recarsi a casa perché era successo qualcosa alla moglie. Poi anche Trabacchin tornò in via Palmarola, provò a sostenere di non sapere cosa fosse successo, ma alla fine crollò nel corso dell’interrogatorio. I difensori dell’imputato, gli avvocati Luca Amedeo Melegari e Fabrizio Mercuri, hanno chiesto al giudice Molfese un rinvio dell’udienza nell’attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla possibilità per gli imputati di omicidio aggravato di accedere al rito abbreviato, ma la loro richiesta è stata respinta. Il giudice ha quindi rinviato a giudizio l’autotrasportatore e il processo avrà inizio il prossimo 10 luglio davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina. I familiari della vittima intanto si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Flaviana Coladarci.
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