COSA È IL PRONTO CASSA
Più di 400 milioni per dare soddisfazione a tutti i collocati in graduatoria per la misura “Pronto Cassa”. Questo l’annuncio del governo regionale di qualche settimana fa. Grazie a un accordo con Cassa depositi e prestiti, infatti, la misura “Pronto Cassa” intende rafforzare e accelerare il provvedimento di sostegno alla liquidità e all’accesso al credito di micro, piccole e medie imprese e liberi professionisti. I quattrocento milioni vanno a sommersi agli oltre 50 milioni di fondi regionali. Insomma, le premesse finché le cose andassero per il meglio sembravano esserci tutte tanto da far esclamare alla amministrazione Zingaretti che i 42mila tra imprese e liberi professionisti “che hanno avuto protocollata la domanda riceveranno tutti il contributo di 10mila euro dietro adempimento delle formalità burocratiche, che sono molto snelle, praticamente il solo durc”.
CRITICITÀ E POLEMICHE
Ma evidentemente qualcosa non è poi andato per il meglio tanto da portare ai mugugni di associazioni territoriali e delle minoranze in consiglio regionale del Lazio. “Siamo all’ennesimo bluff? Dove sono finiti tutti i soldi stanziati per il “Pronto cassa”?”, si è chiesta ad esempio la consigliera regionale in quota Lega, Laura Cartaginese. Che, poi, aggiunge: “Sono moltissimi i titolari di micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti ancora in attesa dei finanziamenti da 10mila euro a tasso zero promessi dalla Regione Lazio e mai arrivati. Si è fatto un gran parlare con annunci roboanti da parte dell’amministrazione Zingaretti di questi fondi che avrebbero dovuto dare un po’ di ossigeno alle aziende piegate dall’emergenza, ma il condizionale, vista la situazione attuale, resta d’obbligo. Oltre alla cassa integrazione fantasma, su cui il Governo Conte non vigila e non interviene, il Partito Democratico quindi lascia a bocca asciutta anche il motore economico della Regione Lazio che chiede da settimane una risposta”. Senza contare che il piano da oltre 400 milioni non era partito benissimo visto e considerato che in occasione del cosiddetto “click day” molti imprenditori non hanno potuto accedere al sito, a causa di problemi tecnici-informatici, per presentare la domanda. “Ora che il peggio pare passato, senza aver strumentalizzato durante le fasi più accese dell’emergenza (al contrario di diversi colleghi e forze politiche a tutti i livelli istituzionali) – rincara il consigliere grillino, Marco Cacciatore – mi sento di dire che i prestiti alle imprese, oltre ad essere distorsivi se non accompagnati da dovuti controlli circa il reale stato di bisogno, nel Lazio come altrove registrano ritardi e non sono stati affatto di facile accesso. Si è scelta la modalità di accesso tramite click day, come accade per bandi afferenti alla programmazione UE. Non si può nascondere che il Covid sia stata un’emergenza unica nella storia e a livello globale, mi felicito del fatto che i fondi basteranno per tutti, ma ora è il momento di dimostrarlo – ha chiosato il consigliere Cacciatore -, rendendo tempestive le erogazioni e i benefici, a vantaggio di chi vivrà la crisi economica dopo la pandemia”.