Concerti, dibattiti, mostre, laboratori e stand gastronomici a partire dal 5 settembre alle ore 19 con l’inaugurazione della mostra storico-fotografica dedicata alla questione palestinese nel Salone delle Colonne, “Un Popolo dimenticato. Immagini da Jenin”, fotografie di Torokman. Poi si terrà il concerto dei Djelidew e Acquaragia drom. Sabato e domenica si svolgeranno laboratori didattici, proiezioni e spettacoli teatrali e il 6 settembre si ballerà con i Tarantaraba e Foronto mentre il 7 settembre la serata finale con la Small box band e Sandro Joyeux. Nell’area fieristica ci saranno le esposizioni di artigiani e associazioni di volontariato con progetti di solidarietà internazionale. La cucina locale sarà ancora una volta gestita dalla Onlus “Chiara per i Bambini del Mondo” ed il ricavato andrà ai loro progetti di solidarietà, mentre la cucina africana vedrà la preparazione di piatti tipici dell’Eritrea.
“Un approccio multidisciplinare all’intercultura, e non solo: attraverso le diverse attività che proponiamo e all’attenta gestione della produzione e raccolta dei rifiuti nello spazio del festival, poniamo rilievo particolare anche all’ambiente. La sfida è nel segno del rispetto e della diffusione di buone pratiche per l’ambiente e per noi stessi e nella dimostrazione tangibile che è possibile usufruire di un importante spazio pubblico per un grande evento di spettacolo senza danneggiarlo, anzi puntando alla sua valorizzazione”, concludono gli organizzatori.