Ma altri casi di malesseri, più o meno gravi, si sono presentati tra la popolazione: tra la serata di venerdì 11 e l’alba di sabato 12 ottobre, e poi a seguire nei giorni successivi, almeno 35 persone residenti nei pressi del noto centro di interramento dell’immondizia sono state costrette a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe” di Albano, in quello di Aprilia e al Sant’Anna di Pomezia, a causa dei disturbi provocati dai fortissimi miasmi provenienti dal 7° invaso e persistenti in tutta l’area limitrofa. Un olezzo continuo e insopportabile, ancora oggi, continua a giungere da quel sito che, dal 25 gennaio scorso per via del decreto Clini-Sottile riceve anche 150 tonnellate al giorno di spazzatura di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano, oltre alle 300 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno provenienti dai soli dieci Comuni di bacino.
Le persone refertate al pronto soccorso accusano problemi che fanno sorgere più di qualche dubbio e ci si domanda se ormai non ci si trovi di fronte ad una vera e propria emergenza igienico-sanitaria: nausea, vomito, febbre, giramenti di testa, svenimenti, pressione minima molto alta, senso di “testa vuota”. Questi i sintomi lamentati dai malcapitati. Il caso più grave è quello di un bambino di 12 anni, classificato come codice giallo, e per il quale i sanitari hanno richiesto il ricovero presso l’ospedale pediatrico di Genzano. Per tutti gli altri una prognosi dai 3 ai 10 giorni. Il tanfo insopportabile, di giorno, crea non pochi fastidi anche ai lavoratori che operano nelle zone industriali di Pomezia, Santa Palomba, Cancelliera, Pian Savelli, Cecchina e Pavona. Ai malesseri, certo, s’aggiunge la rabbia. La domanda, per tutti, è: ma perché puzza in questo modo se la spazzatura è trattata correttamente?
Nessuno però, purtroppo, è ancora in grado di rispondere, perché nessun Ente pubblico ha compiuto (al momento in cui scriviamo) un vero sopralluogo di ispezione ed attivato le eventuali contromisure da quando i cittadini hanno iniziato a lamentare il problema a seguito dei malori di fine settembre. Il Sindaco di Genzano, Flavio Gabbarini, in occasione del sit in presso la discarica sabato 19 ottobre, ha chiesto pubblicamente che il Sindaco di Albano emani un’ordinanza “contingibile ed urgente” che ordini agli enti competenti di effettuare i controlli necessari. Gabbarini ha poi inviato la proposta ai Sindaci di Marino, Castel Gandoflo, Rocca di Papa, Pomezia, Ardea, Ariccia, Lanuvio e Nemi affinch锈la firmino anch’essi. Il primo cittadino di Ariccia, Emilio Cianfanelli, l’ha sottoscritta.
Il Sindaco di Ardea, Luca Di Fiori ci dice: «Ho incontrato l’ing Paolo Stella della Pontina Ambiente, proprietaria della discarica, e gli ho dimostrato tutte le mie perplessità… c’è un olezzo nauseabondo che non finisce mai. Hanno dato disponibilità a far entrare i Sindaci nel sito con una commissione tecnica scelta da noi Sindaci. Venerdì 25 alle 11 ci sarà un incontro coi Sindaci di bacino al Comune di Albano». Ai residenti di Villaggio Ardeatino, invece, la società avrebbe offerto di pagargli per sempre luce, acqua e gas e altri servizi di igienizzazione. La contropartita sarebbe la rinuncia ad ogni pretesa giudiziaria e proteste contro la discarica. Sabato pomeriggio 26 ottobre, ore15,30, da piazza Mazzini, Albano a piazza di Corte, Ariccia, 13esimo corteo contro l’inceneritore.