È stato accompagnato da un corteo di trattori d’epoca il feretro di Lino Palladinelli, 74 anni, vero e proprio mattatore degli eventi ad Aprilia negli ultimi quarant’anni, morto ieri notte dopo una breve malattia. I funerali si sono svolti stamattina alla chiesa di San Michele in piazza Roma, alla presenza di centinaia di amici e parenti: ad accompagnare l’ingresso della bara gli organetti protagonisti di numerose iniziative di Palladinelli. Al termine della cerimonia, alla quale ha partecipato anche l’amministrazione comunale di Aprilia, la scorta dei trattori fino al cimitero.
Aprilia non sarà più la stessa: quasi ogni mese, almeno fino alla pandemia, Lino Palladinelli organizzava manifestazioni di ogni genere, da Miss Aprilia alle mostre fotografiche, il carnevale apriliano di cui era uno dei promotori, la festa della polenta, la festa dell’uva, serate conviviali con comitati di quartiere e associazioni, appuntamenti per far rivivere le antiche tradizioni: ecco il perchè dei trattori. La sua estesa collezione di oggetti della cultura contadina è in parte conservata presso l’ex stabilimento Claudia, oggi Polo CulturAprilia, dove sperava che un giorno venisse realizzato un museo. Negli ultimi mesi non mancava spesso di lamentare lo scarso coinvolgimento dei cittadini nell’organizzazione di iniziative: «Sono solo – diceva – io cerco di fare qualcosa per questa città, ma la città non risponde». Palladinelli era uno che si lamentava poco e preferiva i fatti alle chiacchiere: più che ai problemi, pensava alle soluzioni. Lino mancherà ad Aprilia, ma l’immenso patrimonio immateriale che ha lasciato alle nuove generazioni non scompare con lui. Se solo la città saprà fare tesoro del suo testamento culturale.