Pace fatta tra Latina Bene Comune e Partito Democratico, che hanno siglato l’accordo per le elezioni amministrative previste in primavera. Con una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in remoto, il primo cittadino in carica ha annunciato l’accordo sottoscritto. Dopo un anno di tira e molla e di intese annunciate e poi ritrattate, alla fine i democratici hanno deciso di non svolgere le primarie e appoggiare Coletta Sindaco.
QUANDO IL PD ACCUSAVA COLETTA DI IMMOBILISMO
Nel corso di questi anni di governo Coletta, abbiamo visto più volte il Pd scagliarsi contro l’amministrazione. Solo per citare alcuni passaggi, la consigliera Nicoletta Zuliani ha parlato di “immobilismo del Comune” sulla questione urbanistica, “come ai tempi delle inchieste giudiziarie” e ha parlato di caos negli uffici in cui “tutto è fermo, imbrigliato nella morsa della più completa disorganizzazione, con uffici che contano meno dipendenti oggi che all’inizio della consiliatura”. O ancora il senatore e segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli ha più volte parlato di “città immobile” e di “paralisi amministrativa”, insieme all’ex segretario comunale del partito Alessandro Cozzolino con cui ha definito, ad esempio, la petizione inviata da Latina Bene Comune allo stesso Coletta per la riapertura del teatro “ridicola”. Aspre critiche anche ad Abc. Insomma, devono essere cambiate le cose se oggi si sigla un accordo e si è pronti a governare insieme.
SU COSA VANNO D’ACCORDO PD E LBC
Coletta, nel rispondere alla domanda “Quali sono i progetti concreti in comune tra Pd e Latina Bene Comune oltre al desiderio di non far tornare al governo il centrodestra?” ha parlato prima di ogni cosa di discontinuità come parola chiave. A suo avviso, “mettere insieme civismo e esperienza politica non è un passo indietro, ma viene in un momento in cui dobbiamo mostrare senso di responsabilità anche per il quadro politico nazionale e per il Covid. Abbiamo fino ad ora costruito un metodo che ci ha consentito di portare la città in acque tranquille, restituendo fondamenta solide e equità ai cittadini”. Per Coletta ora è il tempo della costruzione, e in particolare ha dichiarato di condividere con il Pd la volontà di puntare su mobilità sostenibile e innovazione digitale, oltre alla rigenerazione urbana come risposta all’urbanistica, collegamenti con Roma in alto in agenda e giovani al centro, tramite il rilancio dell’università. “Non abbiamo fatto accordi sulla spartizione di poltrone. Ci possono essere differenze di vedute, ma c’è un momento di confronto”. In particolare, Coletta ha spiegato come è possibile correre ora insieme dopo anni di dure critiche reciproche. “Si tratta di dialettica politica – ha risposto – e ci possono essere fasi in cui ci si spiega. Poi si fa presente di aver utilizzato un metodo che all’inizio può aver rallentato certi processi e ci si chiarisce”.
NON E’ FINITA QUI
Ma non è finita qui. Coletta ha anche spiegato che la porta per i partiti è ancora aperta, “anche per le forze di centro e centro-destra che non vogliono che torni il comitato di affari che c’era prima perché ci aspetta una fase di rinascita”. Ha parlato espressamente di un dialogo con il Movimento Cinque Stelle che, ricordiamo, è in attesa della certificazione per parlare ufficialmente di candidatura alle elezioni, e di altre forze politiche che riconoscono che “la città era in mano alla criminalità” con le precedenti amministrazioni. “Non si tratta né di destra, né di sinistra. L’apertura non è improntata sulla paura, ma sulla progettualità”.