Il presidente Carlo Medici in apertura della seduta ha sottolineato l’esigenza di arrivare in tempi rapidissimi a formulare una proposta anche per evitare una decisione calata dall’alto vista la nomina di un commissario straordinario del Ministero dell’Ambiente. La sua proposta è stata quella di indicare l’area sulla Pontina nella zona della Plasmon e una nella zona industriale di Fondi «disponendo entrambe delle caratteristiche richieste oltre che rispondere ad una esigenza logistica dal punto di vista della collocazione territoriale, una per l’area centro-nord, l’altra per il sud della provincia, oltre che per la dimensione del Comune». Escluso dunque il sito di La Gogna, ad Aprilia, e Borgo Montello.
COLETTA DICE SI, A PATTO CHE…
La proposta ha raccolto il consenso quasi unanime di tutti i rappresentanti dei Comuni, compreso il sindaco di Latina Damiano Coletta che ha dato la disponibilità come rappresentante del capoluogo pontino ad ospitare il sito previo esame da parte di tecnici di fiducia dell’amministrazione comunale. «È mio dovere proteggere i miei cittadini e per questo ho chiesto che Latina possa fare una propria valutazione attraverso un accertamento dell’idoneità tecnica del sito condotto da due consulenti individuati dall’Amministrazione comunale», spiega Coletta. Tale eventualità deve però soddisfare le seguenti condizioni: «la prima è la chiusura tombale del sito di Borgo Montello, un aspetto sul quale il Comune di Latina è sempre stato estremamente chiaro; la seconda è il riconoscimento, attraverso un iter spedito con la Regione, dei risarcimenti ai residenti di via Monfalcone; la terza è l’individuazione di un secondo sito per la Provincia di Latina che sia localizzato nel Sud Pontino, affinché il peso non ricada soltanto su un eventuale unico sito a Latina; infine, è indispensabile che in un eventuale impianto nel capoluogo possano essere conferiti solo rifiuti inerti».
FONDI E SABAUDIA CONTRARIE
La proposta non ha però raccolto il favore del Comune di Fondi che attraverso il vice sindaco Vincenzo Carnevale ha chiesto tempo per valutare la possibilità di scegliere un’altra area nel bacino sud della Provincia nella rosa di quelle individuate dai tecnici. L’amministrazione comunale di Sabaudia si è invece dichiarata contraria alla realizzazione di un impianto nell’area sulla Pontina che inciderebbe anche sul suo territorio.
«OGNUNO FACCIA LA PROPRIA PARTE»
«Penso che da una difficoltà – conclude il Sindaco Coletta – possa sempre nascere un’opportunità e per questo sono convinto che il territorio pontino possa uscire rafforzato da questa vicenda, dotandosi di impianti a basso impatto che potrebbero permetterci di chiudere il ciclo dei rifiuti e di renderci autonomi. È questo un obiettivo che possiamo centrare soltanto se ognuno farà la propria parte e se le valutazioni verranno fatte su criteri oggettivi. Non possiamo permetterci di ragionare seguendo mere logiche politiche preconfezionate a tavolino perché oggi è in gioco il nostro futuro».