La tanto contestata assegnazione della gara per i servizi cimiteriali al Comune di Nettuno è stata annullata dal Tar del Lazio. Una sentenza giunta però ad appalto ormai concluso. L’ente locale sembra così rischiare, dopo aver pagato la società a cui aveva affidato il servizio, di dover risarcire anche quella esclusa e che si è vista accogliere il proprio ricorso dai giudici amministrativi. L’appalto era stato assegnato il 12 maggio scorso alla ditta romana Morasca srl. Una gara finita al centro delle polemiche e della battaglia politica locale l’estate scorsa, con tanto di richiesta di intervento della Procura della Repubblica di Velletri e interrogazione al ministro dei beni culturali Dario Franceschini, per via dei lavori di sistemazione della chiesetta seicentesca di Santa Maria del Quarto. Sull’intero appalto da 111mila euro, della durata di sei mesi, ha quindi fatto ricorso la terracinese Ercolani Group srl. I giudici amministrativi hanno aperto un’istruttoria, “tenuto conto delle parziali carenze documentali, emerse ad un primo e sommario esame, nel ricorso, dell’istanza di accesso agli atti proposta dalla ricorrente, della mancata costituzione del Comune, quale stazione appaltante, e della controinteressata, aggiudicataria”. E ora hanno annullato l’aggiudicazione della gara. Il Tar ha appurato che , per dimostrare di aver la capacità tecnico-organizzativa richiesta, la Morasca ha presentato il contratto stipulato il 23 settembre 2003 con il Comune di Marcellina e quello del 9 ottobre 2014 con il Comune di Guidonia Montecelio, ma che nel primo caso l’aggiudicazione era stata a favore di un’associazione temporanea d’imprese di cui la società romana faceva parte e nel secondo di un consorzio in cui si trovava la stessa società, senza alcuna specifica indicazione sul particolare soggetto che nell’ambito del complesso delle prestazioni richieste si sarebbe occupato in particolare della gestione dei servizi cimiteriali. I giudici hanno ritenuto così che non emerge con chiarezza da quei contratti l’effettiva prestazione eseguita dalla Morasca e che dunque il Comune di Nettuno “avrebbe dovuto meglio verificare l’aspetto in argomento, ai fini del riscontro del requisito di capacità tecnico-organizzativa” della società, “allo stato non sufficientemente provato”.