È giunta in redazione una nota della società Colle Verde srl che a novembre scorso ha presentato in Regione un progetto di riattivazione dell’ex impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati situato all’interno della discarica di Albano, che dovrebbe sorgere proprio accanto al VII invaso, nota che pubblichiamo per intero.
“Vorrei fornire alcune necessarie precisazioni al vs. articolo del 29 gennaio 2021 innanzitutto sul titolo. Procediamo per ordine: Inappropriato il termine “discarica”. Colle Verde non ha alcuna attività in corso sulla discarica che è e rimane esclusa dal proprio perimetro di competenza. L’attività di Colle Verde è unicamente la riconversione dell’Impianto di Albano alle nuove tecnologie sull’Economia Circolare, sulla decarbonizzazione e sulla transizione energetica in ottemperanza alle recenti normative Europee che prevedono ambiziosi e precisi impegni a carico degli stati membri da raggiungersi in un arco temporale relativamente breve. Il progetto di riconversione che Colle Verde sta portando avanti, nel pieno rispetto ed in conformità della definizione delle nuove norme sull’economia circolare non prevede la lavorazione di rifiuto indifferenziato e supera il concetto di discarica.
Titolarità del progetto
Colle Verde è una società a socio unico Cesaro Mac Import di Eraclea (VE), azienda che dal 1985 opera nel settore degli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti. Cesaro Mac Import è un’azienda che nel corso degli anni si è distinta e si è fatta conoscere per la propria serietà e correttezza per la validità dei propri prodotti e servizi. Tutte le realizzazioni eseguite nel corso degli anni hanno dimostrato la perfetta integrazione nel territorio ospitante. L’evoluzione tecnologica nel corso degli anni ha reso via via più sicuri e “friendly” questi impianti risolvendo i temuti impatti e superando in questo modo le barriere di diffidenza che come da consuetudine si creano ad ogni nuova iniziativa. Il progetto di riconversione dell’impianto di Albano nasce in totale ed assoluta autonomia da idee, su iniziativa e progetto di Colle Verde. Lo sviluppo del progetto è avvenuto dopo una attenta fase di analisi dei risultati di Raccolta Differenziata ottenuti nell’area dei Castelli Romani, proponendo soluzioni impiantistiche utili alle reali necessità del territorio, saltando a piè pari la ricostruzione del vecchio TMB che se pur possibile, non avrebbe dato la giusta risposta tecnologica alle attuali necessità del territorio. Credo che puntare sulla riconversione dell’impianto di Albano anziché alla ricostruzione nella precedente configurazione (TMB), sia una concreta e tangibile dimostrazione di attenzione e di sensibilità nei confronti del territorio dei Castelli Romani che merita un servizio moderno affidabile ed efficiente. Credo inoltre che questo possa essere concreta dimostrazione che non interessano logiche speculative ma l’obiettivo è quello di lavorare nel rispetto delle norme per il territorio in modo leale serio e corretto e costruttivo.
Biogas o Bio Metano con recupero del CO2 ?
Nell’articolo si parla solo di biogas ma in realtà…..: Il Biogas è composto da 55% di Metano e 45 % di CO2. Nel progetto abbiamo previsto un sistema di filtrazione del Biogas (upgrading) che separerà queste 2 componenti ottenendo Biometano in purezza per autotrazione e CO2 (anidride carbonica) che non sarà disperso in atmosfera ma sarà recuperato ed utilizzato per usi industriali. Non ci sarà combustione di biogas o di biometano. Sulla validità del biometano come valida fonte alternativa su cui puntare in ottica di decarbonizzazione e transizione energetica ed economia circolare, rimando alle indicazioni dell’Unione Europea ed alle sempre più frequenti prese di posizioni di accreditati professionisti di settore e del mondo dell’informazione, tutti responsabilmente impegnati a partecipare all’enorme sforzo che dobbiamo compirete per assicurare un futuro green al nostro Paese !!!
Sul progetto presentato e sulle integrazioni:
come detto nei precedenti articoli, prediligiamo la linea del dialogo, del confronto e dell’ascolto. I pareri ricevuti dagli Enti riportavano alcune riserve sulla realizzazione del nuovo edificio destinato alla linea di selezione e valorizzazione delle frazioni secche provenienti dalla Raccolta Differenziata cioè imballaggi quali ad es. bottiglie di vetro, plastica e lattine e destinate al recupero di materiale. Vorrei qui ribadire che non si trattava di rifiuti indifferenziati e non si sarebbero prodotte “ecoballe”!!!!!
Abbiamo valutato di soprassedere a questa sezione d’impianto. La rinuncia a questa parte di impianto è per noi un grande sacrificio. Questa sezione avrebbe completato un quadro tecnologico di assoluto livello dato risposta a 360° alle frazioni raccolte in modo differenziato nell’Area dei Castelli Romani.
Antiincendio
La pratica dei vigili del fuoco prevede una doppia verifica: preventiva in fase progettuale e successiva di verifica della conformità del progetto e di eventuali prescrizioni. Recentemente la normativa di riferimento applicabile agli impianti di trattamento dei rifiuti è stata aggiornata e resa ancora più stringente. Posso dunque rassicurare che al di la di meri errori di battitura, la sostanza fa riferimento a normative e procedure precise e ben definite.
I benefici e le iniziative di Colle Verde.
Si parla troppo poco o nulla dei benefici e degli aspetti positivi di questo impianto. Provo a citarne solo alcuni: tecnologia moderna ed efficiente, elevati presidi ambientali a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, produzione di Biometano, recupero del CO2, nuova occupazione, produzione di compost e di fertilizzante di elevata qualità.
Vorrei qui oggi soffermarmi a parlare di agricoltura. Con il compost ed il fertilizzante prodotto dall’impianto, siamo in grado di restituire sostanza organica ai terreni (la stessa che preleviamo da anni attraverso i raccolti tentando di rimediare con i concimi chimici), e di elevare così la lo stato di salute dei suoli e la resilienza delle piante. Seguendo l’esperienza di quanto già avviene presso l’impianto di Trento, attiveremo delle collaborazioni con le Università e gli Istituti Agrari affinché l’impiego agronomico del Compost e dei Fertilizzanti prodotti dall’impianto, sia monitorato assicurando in questo modo il controllo dello stato di salute dei terreni e delle piante. Si tratta di un modo totalmente nuovo di pensare, immaginare, progettare e realizzare gli impianti di Recupero dei nostri scarti in ottica moderna, green, e sostenibile. Con la consapevolezza e la responsabilità che i risultati intendiamo raggiungere valgono sicuramente gli enormi sforzi che stiamo compiendo, vorrei ricordare alla popolazione che questo è un percorso che si può fare assieme in modo inclusivo attraverso il costruttivo confronto. Rinnovo la mia disponibilità in questa direzione”.