Dopo tre mesi dal suo nuovo incarico nella nuova Amministrazione Borelli, che bilancio può fare?
Una nuova Amministrazione ha sempre bisogno di un po’ di tempo per organizzarsi e definire le proprie priorità sulla base di un’analisi approfondita della situazione. Certamente, la continuità di colore politico con la giunta Marini ci favorisce, ma quelli che stiamo vivendo sono tempi nuovi, che hanno bisogno di risposte innovative. E’ su questo che stiamo lavorando. Per quello che riguarda le mie deleghe, sono particolarmente soddisfatto di aver già potuto approvare in Giunta l’indirizzo per realizzare il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche e stanziato i fondi necessari per il campo della scuola di Via Rossini. Progetti che ritroviamo all’interno del Piano triennale delle opere pubbliche approvato la scorsa settimana in Giunta, che rappresenta la programmazione strategica dell’Amministrazione rispetto alle opere da realizzare, specificando le caratteristiche delle stesse.
Quali sono le scelte più importanti contenute in questo Piano?
Intanto l’impostazione. È un piano realizzabile. So che sembra un’affermazione scontata ma non sempre avviene. Abbiamo dato priorità ad interventi di valorizzazione, consolidamento strutturale e recupero funzionale del patrimonio pubblico, anche nella logica di poter fare economie attraverso recuperi di spazi e, dunque, dismissioni di fitti passivi.
Sarà un anno importante. Un anno in cui la politica e gli uffici saranno chiamati ad uno sforzo supplementare per sviluppare un’attività di progettazione e di valutazioni tecnico-economiche che consentano alla nostra Città di intercettare tutte le opportunità di finanziamenti sovracomunali che dovessero presentarsi.
Lei è stato per 10 anni il delegato alla gestione dei rifiuti, portando Albano a grandi risultati. Perché ha scelto di cambiare settore?
In realtà la gestione dei rifiuti resta il mio settore professionale e anche il centro del mio impegno politico. Ed è anche la mia passione. Oltre quello che il singolo comune può fare, e Albano lo ha fatto, siamo inevitabilmente dentro un sistema regionale, e sicuramente metropolitano, con cui dobbiamo fare i conti. Di questo continuo ad occuparmi. Sono coinvolto in numerosi Progetti Europei sull’argomento che, oltre a stimolarmi, mi consentono di avere una visione ampia e strutturata. Utilizzando punti di vista che – me lo lasci dire – spesso in Italia abbiamo difficoltà ad utilizzare, troppo concentrati come siamo su noi stessi. Fuori c’è un mondo da esplorare. In alcuni casi basta copiare. Sono orgoglioso, nei miei anni di delegato ai rifiuti, di essere riuscito ad importare qualcuna di queste innovazioni anche nella mia Città.
Per quanto riguarda le deleghe assessorili, invece, è giusto che il Sindaco scelga come organizzare al meglio la sua squadra. I lavori pubblici sono chiaramente il perno attorno a cui si sviluppa la possibilità di trasformare la Città secondo una visione. Insieme alla trasformazione digitale che pure ci vedrà impegnati nei prossimi mesi anche in virtù dei finanziamenti europei del Recovery Fund che certamente arriveranno. Sono quindi onorato e felice di poter dare il mio contributo per rendere Albano una Città al passo coi tempi. Una Città sostenibile, funzionale, moderna.
Lei è anche il Coordinatore provinciale di Italia Viva. Come incide la fase politica nazionale nel lavoro delle amministrazioni locali?
In generale è bene che il lavoro delle amministrazioni locali sia al riparo dalle turbolenze della politica nazionale. E tuttavia è evidente che l’indirizzo del governo nazionale incide profondamente nelle possibilità concrete di agire. In particolare, in una situazione drammatica come l’attuale, in cui l’epidemia ha segnato profondamente l’Italia e l’Europa. Ma ora siamo di fronte all’opportunità di partecipare alla ricostruzione sociale e economica del nostro paese. C’è la necessità che tutte le istituzioni collaborino per la rapida riuscita della campagna di vaccinazione di massa e poi per un efficace utilizzo dei fondi straordinari stanziati dall’Europa. Avere un governo fatto da competenti è la condizione prima per risollevare il Paese. La seconda è che anche le amministrazioni locali sappiano essere all’altezza della sfida. E su questo c’è e ci sarà tutto il mio impegno.