Una nuova Conferenza dei 10 sindaci di bacino sul tema rifiuti. È questo l’auspicio lanciato dai 5 comuni (Albano, Ardea, Pomezia, Lanuvio e Nemi) che ieri pomeriggio sabato 13 febbraio hanno presenziato alla video-assemblea pubblica organizzata da varie associazioni e comitati territoriali, tra le quali principalmente ‘Salute Ambiente di Albano-Cancelliera’, ‘Latium Vetus’ di Pomezia, ‘Italia Nostra sezione Castelli Romani’, ‘Associazione Italiana Compostaggio-sezione Lazio’. ‘Coordinamento dei Comitati di Quartieri di Albano’, ‘Pontinia Ecologia e Territorio’ di Latina, etc.
ALBANO ED ARDEA: “CONFERENZA DEI SINDACI DI BACINO”
Questa strada è stata indicata, senza mezzi termini, da Massimiliano Borelli, nuovo primo cittadino di Albano, che ha innanzitutto dichiarato la sua ferma, totale e assoluta opposizione al riavvio del sito industriale; ma ha anche giustamente parlato di “distretto di Comuni” che si faccia carico della “ricerca collegiale” di una soluzione salubre e sostenibile della gestione del ciclo dei rifiuti. Un discorso, quello di Borelli, sostenuto con forza anche dal collega e sindaco di Ardea, Mario Savarese. Entrambi i sindaci hanno dichiarato di essere pronti ad opporsi con tutte le loro forze al riavvio della discarica, ma hanno anche chiesto che tutti i 10 comuni del bacino si facciano carico della responsabilità di scelte che sono e restano collegiali.
POMEZIA, LANUVIO E NEMI
Stessa indicazione dal comune di Pomezia, intervenuta con Giovanni Mattias, assessore all’Ambiente della Giunta Zuccalà, che ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione pometina alla partecipazione ad una prossima Conferenza dei Sindaci. L’assessore Mattias ha anche pre-annunciato che gli Uffici tecnici comunali sono sul punto di presentare in Regione le osservazioni tecniche contro il progetto di riavvio del sito di Roncigliano e contro uno dei ‘bio’gas più grandi d’Europa. Presente alla video-assemblea pubblica anche il comune di Lanuvio, con l’assessore ai Rifiuti Mario Di Pietro, il quale ha indicato il piccolo-medio compostaggio come soluzione del ‘problema umido’: anche lui si è dichiarato pronto con il comune di sua competenza a partecipare a una prossima Conferenza di bacino. Infine era presente anche il Municipio di Nemi, con il consigliere delegato Carlo Massa, che ha avviato il Porta a porta con ottimi risultati ed è pronto ad un confronto sul tema.
I CITTADINI SE LA PRENDONO CON L’INGEGNER FLAMINIA TOSINI
I cittadini promotori dell’evento hanno invece sollevato due questioni. Prima: il piccolo-medio compostaggio può e deve essere una soluzione salubre e sostenibile per trattare la maggior parte dei rifiuti umidi che sono e restano composti prevalentemente di acqua che si riduce notevolmente in poche settimane. Seconda: puntato il dito su certe ‘strane’ autorizzazioni regionali firmate dall’ingegner Flaminia Tosini, responsabile dell’Area Rifiuti del Lazio, e in particolare sull’Autorizzazione n.B3695 del 13 agosto 2009 utilizzata dagli “affittuari di Cerroni”, così definiscono la società Colle Verde, per tentare il riavvio della discarica di Albano-Roncigliano. “L’area vasta limitrofa alla discarica di Roncigliano – ha dichiarato al nostro giornale Amadio Malizia, presidente dell’Associazione Salute e Ambiente – negli ultimi 4 decenni ha già pagato un prezzo igienico-sanitario ed ambientale decisamente troppo alto. È ora di dire basta”. Secondo i cittadini “dal 2 febbraio 2015 fino ad oggi la dottoressa Flaminia Tosini ha ritoccato per 12 volte – così sostengono – l’Autorizzazione Integrata Ambientale n-B-3695 del 13 agosto 2009. Una autorizzazione emessa originariamente dalla Regione per garantire il funzionamento del VII invaso e annesso TMB e ora ‘piegata’, sempre dalla Regione, ad uso e consumo degli affittuari di Cerroni per garantire il funzionamento di un maxi ‘bio’gas da 120mila tonnellate. Per di più – così aggiungono – senza mai confrontarsi con i Comuni del bacino, con la Asl, l’Arpa, la Città Metropolitana, con le associazioni e comitati territoriali che da 13 anni si battono contro il ‘sistema Cerroni’ e per una gestione sana, salubre e sostenibile del ciclo dei rifiuti”.
Le associazioni e comitati hanno preannunciato una querela penale su tali vicende che verrà resa pubblica nel corso di una nuova video-assemblea pubblica e poi trasmessa, oltreché a tutte le Procure competenti, anche agli Enti: comuni, Asl, Arpa, Città Metropolitana, etc.