Nuovo processo per i fratelli Bianchi. Mandati a giudizio per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a calci e pugni il 6 settembre scorso a Colleferro, ricorrendo sempre al rito immediato la Procura di Velletri ha ottenuto un giudizio per Marco e Gabriele Bianchi, di Artena, campioni di MMA, anche per le accuse di spaccio di droga ed estorsioni tra Velletri e Lariano precedenti il dramma dell’aspirante chef di origini capoverdiane, per cui i due imputati, noti come “i gemelli” per la loro somiglianza, a dicembre erano stati colpiti da un’altra ordinanza di custodia cautelare. E insieme con loro verranno processati i loro amici Omar Sahbani, di Lariano, anche lui presente a Colleferro la notte in cui è stato ucciso Willy da lì rientrato ad Artena con i Bianchi, Andrea Cervoni e Orlando Palone, entrambi di Artena, e Valentino Fabiani, di Velletri, considerato però estraneo al gruppo dei Bianchi e indipendente nell’attività di spaccio. L’udienza è fissata per il 7 maggio, ma i difensori degli imputati hanno già chiesto un giudizio con rito abbreviato, puntando così a uno sconto di pena. Un processo nato dalle indagini dei carabinieri di Velletri, partite sempre dopo un pestaggio, quello di un giovane di Latiano, massacrato di botte per un debito di droga di venti euro. “Fanno i grandi in paese, intimoriscono tutti. Spadroneggiano ma solo con gente come me, ossia con i più deboli”, specificò la vittima agli investigatori. Tanto che alcuni acquirenti di droga, sono arrivati a negare ai carabinieri anche l’evidenza, preferendo, come è accaduto per quattro di loro, finire indagati con l’accusa di favoreggiamento piuttosto che confermare le accuse nei confronti dei “gemelli”. “Tengo a precisare che non voglio rispondere a nulla di quello che mi chiedete, mi sono consigliato con i miei avvocati”, ha dichiarato sempre uno degli acquirenti di droga ai carabinieri. Neppure il lockdown avrebbe fermato gli imputati, che avrebbero continuato a fare affari con la cocaina. A Lariano sarebbe stato picchiato tanto il giovane debitore che il padre di quest’ultimo, intervenuto in soccorso del figlio. E i due avrebbero anche ricevuto pressioni per ritirare la denuncia presentata. Sahbani avrebbe detto al giovane: “Sei un infame tu e tuo padre, siete solo dei pezzi di merda…avete torto marcio e andate pure a fa la denuncia infami…morti de fame”. Così come Gabriele Bianchi: “Siete infami…lo sappiamo che avete fatto nomi e cognomi in caserma”. Aggressioni compiute sempre sfruttando le tecniche dell’MMA. Al momento degli arresti il gip Ilaria Tarantino aveva così specificato che i fatti contestati appaiono “chiaramente indicativi di una spiccata capacità delinquenziale e di un’attività posta in essere in modo sistematico”, aggiungendo anche che “denotano uno stretto collegamento con ambienti criminali di più alto livello”.
04/03/2021