FARMACISTA VACCINATORE: FIRMATO IL PROTOCOLLO
Come anticipato dal decreto sostegni, è stata delineata la figura del farmacista vaccinatore che – per la prima volta – somministrerà in prima persona i vaccini senza doversi affiancare a medici o infermieri. Prima di adesso le farmacie avevano già partecipato attivamente alla lotta al Covid-19 dando la propria disponibilità per effettuare i tamponi rapidi e sierologici a prezzo calmierato. Questa volta, però, il servizio sarà pubblico e non privato e saranno proprio i farmacisti a somministrare i vaccini, senza doversi avvalere di figure esterne in supporto.
CORSO DI FORMAZIONE PRIMA DELLA PARTENZA
Lo schema dell’accordo definisce gli aspetti tecnico-organizzativi per la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei farmacisti in farmacia. Innanzitutto le farmacie possono aderire su base volontaria. Questo vuol dire che non saranno obbligate a effettuare le vaccinazioni ma avranno libertà di scelta. Qualora decidessero di dare il proprio ok, dovranno seguire un corso di formazione di 20 ore in remoto messo a disposizione dall’Istituto Superiore di Sanità.
NEL LAZIO GIA’ PRONTE 1000 FARMACIE
La Liguria partirà proprio oggi con le vaccinazioni in farmacia, mentre nel Lazio Nicola Zingaretti ha parlato di 1.000 pre-adesioni su 1.800 farmacie. «I cittadini – si legge – potranno a breve prenotarsi sulla piattaforma regionale scegliendo la farmacia territorialmente più vicina con il loro codice fiscale e secondo le classi di età. Si potranno fare almeno 20 vaccini al giorno in ciascuna delle mille farmacie aderenti come obiettivo iniziale, questo significa un potenziale di 20 mila vaccini al giorno complessivi».
«AUSPICHIAMO DI PARTIRE A META’ APRILE»
Come avverrà la distribuzione? «La distribuzione – continua la nota stampa della Regione Lazio – avverrà seguendo le modalità di distribuzione dei farmaci alle farmacie già presenti. Si tratta di un tassello molto importante nella campagna vaccinale, auspichiamo di poter iniziare le prenotazioni a metà del mese di aprile, se saranno garantite le dosi necessarie».
LA RETRIBUZIONE
È riconosciuta alle farmacie una remunerazione pari ad euro 6 per l’atto professionale del singolo inoculo vaccinale. È demandato ad appositi accordi con le Regioni e le Province autonome il riconoscimento, a favore delle farmacie, di eventuali ulteriori oneri relativi alle funzioni organizzative, al rimborso dei dispositivi di protezione e dei materiali di consumo, e di eventuali incentivi per il raggiungimento dei target vaccinali stabiliti dalle Amministrazioni territoriali.