Rinviata al 9 aprile la conferenza dei servizi per la valutazione di impatto ambientale del progetto di discarica a La Cogna, ad Aprilia a poche centinaia di metri da Ardea e vicino a Lido dei Pini di Anzio. La versione ufficiale parla di “problemi tecnici”. Ora vedremo cosa risulta al nostro giornale…
Se ne può dedurre che resta in bilico così il progetto per il nuovo mega-immondezzaio, presentato dalla società Paguro, controllata dal titolare della Rida Ambiente di Aprilia. Vale a dire la fabbrica di balle per inceneritori sulla quale 143 cittadini lamentano molestie olfattive persistenti in tutta l’area circostante. Sulle puzze hanno inviato il 23 marzo una lettera al sindaco di Aprilia, Antonio Terra, alla Provincia di Latina, all’Arpa Lazio (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale), alla Regione Lazio, al Ministro della Transizione Ecologica, alla Procura della Repubblica di Latina, al Commissario ad acta per i rifiuti del Lazio e al Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti e alla Commissione Europea. Nella lettera riportano la testimonianza di diversi cittadini e spiegano nel dettaglio la storia dell’impianto, cresciuto sempre più negli anni fino a diventare il più grande sito di lavorazione dei rifiuti non differenziati del Lazio.
Ebbene, per un “problema tecnico”, la Regione ha deciso di posticipare la seduta della conferenza dei serivizi sulla nuova discarica al 9 aprile. Da quel momento inizieranno i novanta giorni di tempo entro i quali si dovrà prendere una decisione. La conferenza dei servizi è in pratica il tavolo tecnico-istituzionale nel quale i vari enti, ma pure cittadini, comitati e associazioni, sono chiamati ad approfondire e far sentire la loro voce sul progetto.
RIFIUTI A POCHI CENTIMETRI DALLA FALDA IDRICA
La discarica sorgerebbe in una ex cava dove la falda idrica in certi punti è a pochi centimetri dal terreno e molto vicina a diverse abitazioni. Le decisione sul progetto ora deve fare i conti anche con la bufera giudiziaria che ha investito gli uffici regionali. La dirigente dell’Area rifiuti, l’ing Flaminia Tosini incardinata presso l’Assessorato all’ambiente, è stata infatti arrestata lo scorso 16 marzo, proprio per vicende legate alle discariche. Considerata capo indiscusso di questo delicato organismo pubblico, secondo l’accusa l’ingegnera scelta dal PD, avrebbe assoggettato l’intera struttura regionale da lei comandata agli interessi privati in cui lei sarebbe invischiata. L’ing. Tosini è stata sostituita dall’ing. Vito Consoli, come rivelato dal nostro giornale nei giorni scorsi. LEGGI QUI
REGIONE IN AFFANNO DOPO LA BUFERA GIUDIZIARIA
Il dipartimento a lui affidato è in affanno e in grave difficoltà. Si annuncia una rivoluzione a viale del Tintoretto, dove ha sede quel pezzo di potere regionale a Roma. Si sta pensando ad uno spacchettamento degli uffici e delle responsabilità, finora tutte concertate nell’unica figura ricoperta dalla Tosini. Potrebbero essere divise e affidate a tre diversi dirigenti apicali le 3 aree strategiche: Valutazione Impatto Ambientale, Autorizzazione Integrata Ambientale e Valutazione di Incidenza Ambientale.
RIVOLUZIONE AI VERTICI DI AMBIENTE E RIFIUTI
Ieri, 31 marzo, è stata avviata la preselezione per i nuovi dirigenti. A breve sarebbe previsto un apposito bando di concorso interno, per scegliere chi ricoprirà questi ruoli chiave per la salute e l’ambiente (ma pure per certi equilibri politici) tra gli attuali dirigenti già in servizio nella stessa Regione. Una situazione a dir poco esplosiva, che rischia di far impantanare l’iter per la discarica prevista ad Aprilia e che sottotraccia non dispiace a certi pezzi dell’attuale Giunta e Consiglio regionale in modo trasversale. Ma potrebbero impaludarsi diversi altri progetti nel settore rifiuti. La speranza, tra i vari auspici, è anche quella che tutto ciò non condizioni in modo negativo il lento e tortuoso percorso verso una vera gestione sana del ciclo dei rifiuti. In particolare, per l’abbattimento dei rifiuti non differenziati e per un vero riciclo dei materiali differenziati.