Sta girando sui social da ieri e sta lasicando a bocca aperta i cittadini. È il breve video informativo “Il Colosseo della Monnezza”, lanciato in occasione della Giornata Mondiale della Terra. In 143 secondi di immagini mai viste prima, racconta in estrema sintesi il progetto ora al vaglio della Regione Lazio: una nuova discarica ad Aprilia, in zona La Cogna, al confine con Tor San Lorenzo e a due passi dal Lido dei Pini, ad Anzio. Un dato su tutti, probabilmente, colpisce la gente: 120 centimetri di terreno separano il suolo dalla falda acquifera là sotto, in certi punti.
Un’operazione portata avanti dalla Paguro Srl, riconducibile al proprietario della Rida Ambiente di Aprilia, la ditta che gestisce una fabbrica di balle per inceneritori in via Valcamonica ad Aprilia, in zona Selciatella.
L’intera operazione comporterebbe investimenti complessivi per 25 milioni e 934mila euro, si legge nel corposo progetto che prevede la bonifica di vecchi sversamenti di rifiuti in quel sito.
Il grosso degli investimenti è previsto già quest’anno, per oltre 22 milioni di euro. I restanti 3 milioni e 750mila euro sono previsti per il 2023.
Il video parla di 1,3 milioni di metri cubi di rifiuti indifferenziati da smaltire alla Cogna. Quella è la quantità prevista nel progetto originario presentato nel 2016 e poi bocciato. Il “nuovo” progetto indica invece quasi 750mila tonnellate, a un ritmo di 634 tonnellate al giorno.
Stavolta però il progetto è molto più di una ipotesi e sembra poter trovare in Regione possibilità di accoglimento. Il 9 aprile si è tenuta la prima seduta della conferenza dei servizi, il tavolo tecnico al quale sono chiamati gli enti coinvolti. VI partecipano anche diversi cittadini del territorio. Un piccolo esercito: 19 Comitati di Quartiere di Aprilia, 6 associazioni, 2 Comitati, vari cittadini a titolo personale e un’azienda di allevamento di api che produce miele. Ci sono anche le loro osservazioni insieme a quelle dei Comuni di Aprilia e Ardea. Ne viene fuori una enorme la mole di dati, tutti contrari alla realizzazione della discarica nell’ex cava della Cogna.
Fondamentalmente, il coro di no ha questi motivi: falde idriche superficiali, case troppo vicine, area naturale vicinissima al mare e immersa in un contesto agricolo, dove tuttora pascolano le pecore. E la gente di Aprilia, stavolta, sembra non volersi far trattare da gregge, nonostante i timori di querele.