A gettare una nuova luce – in modo indiretto – sulla discarica prevista dalla Paguro Srl alla Cogna è adesso il Ministero dell’Ambiente. Si tratta di un provvedimento emanato dal Commissario ad acta ing. Laura D’Aprile, direttrice generale del Ministero stesso.
In pratica, è la figura nominata dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio l’anno scorso. Nomina giunta a seguito del ricorso della Rida Ambiente Srl, alla quale fa capo la Paguro.
IL PASTICCIO DAVANTI AL TAR
Rida Ambiente chiedeva ai giudici di condannare la Regione Lazio a scegliere e indicare una “rete integrata di impianti” per smaltire i rifiuti speciali derivanti dal trattamento dell’immondizia indifferenziata. In pratica, la società invocava di indicare una o più discariche dove poter smaltire gli scarti del proprio impianto. Vale a dire la fabbrica dove la Rida trasforma in “eco-balle” per cementerie e inceneritori i rifiuti non differenziati. Circa la metà di questi materiali lavorati nello stabilimento Rida Ambiente ad Aprilia sono infatti destinati a discarica. Ma il problema grosso della Rida era proprio il non avere una discarica “di servizio”.
LA DISCARICA PAGURO SULLE FALDE
Nel frattempo, la società “figlia” Paguro Srl ha presentato il progetto per la discarica in zona La Cogna, nel territorio di Aprilia, al confine con Ardea e a due passi da Lido dei Pini. È la seconda proposta per una discarica avanzata dalla Paguro, dopo che l’11 ottobre 2017 la Regione le aveva bocciato un primo progetto di discarica nello stesso sito. La nuova discarica – non è un mistero – servirebbe innanzitutto a chiudere il cerchio per Rida: lì finirebbero gli scarti dell’impianto apriliano. Ma la novità grossa è ora questa: il Commissario ad acta ha indicato due siti a servizio della Rida Ambiente Srl.
I 2 NUOVI SITI A SERVIZIO DI RIDA
Eccoli: la discarica della MAD Srl in località Fosso Crepacuore, a Civitavecchia, e la discarica della Ecologia Viterbo Srl, in località Le Fornaci nel capoluogo della Tuscia.
La MAD è di proprietà di Valter Lozza, l’imprenditore delle discariche ben collegato a certa stampa locale, arrestato lo scorso 16 marzo insieme alla dirigente dell’Area rifiuti della Regione Lazio, ing. Flaminia Tosini. La seconda discarica, invece, fa capo al gruppo di Manlio Cerroni ed ha come amministratore delegato l’ing. Pierpaolo Lombardi, che è anche amministratore della società Ecoambiente (discarica di Borgo Montello, Latina) dello stesso Cerroni.
Quindi è stato sciolto il rebus: l’impianto cosiddetto TMB – trattamento meccanico “bio”logico – di Aprilia – che è il più grande del Lazio con una capacità enorme di ben 409mila tonnellate l’anno – può avere uno “sfogo” sicuro per i propri residui di lavorazione.
IL REBUS RIMANE: SOLUZIONE TEMPORANEA
Tuttavia, la soluzione appare solo temporanea. Infatti, il provvedimento del Commissario ad acta indica volumetrie limitate. 53mila metri cubi disponibili presso la MAD a Civitavecchia e 180mila metri cubi per la discarica di Viterbo.
Approssimativamente, si può immaginare che se queste volumetrie fossero utilizzate solo per sversare gli scarti della Rida Ambiente, la disponibilità si esaurirebbe in circa un anno. E poi?
DIPENDE DALLA REGIONE LAZIO
Se la Regione Lazio approverà la discarica sulla falde idriche in zona La Cogna, la fabbrica di “eco-balle” da bruciare avrebbe un ulteriore spazio dove interrare i propri residui di lavorazione per altri tre anni, secondo le previsioni del progetto Paguro. Le due discariche appena indicate dal Commissario ad acta non per forza escluderebbero l’arrivo della discarica Paguro. Il cerino rimane in mano alla Regione Lazio.