Un ecosistema di pregio, suggestivo quanto delicato, caratterizzato da colline di spiaggia che si stagliano tra i laghi costieri ed il mare, solcando i comuni di Latina e Sabaudia. La duna litoranea del Parco nazionale del Circeo, elegante ingresso del mare pontino tra Capo Portiere e Torre Paola, è un patrimonio naturalistico da proteggere ed il loro attraversamento è consentito esclusivamente con le passerelle di legno. Accessi che, secondo il regolamento regionale del 2016, sono di competenza comunale. L’articolo 13 distanzia le passerelle di norma in 300 metri, stabilendo che anche laddove ci siano proprietà private, o presenze di consorzi o residence, i comuni debbano comunque aprire un varco per favorire l’accesso al mare. Ma a stagione estiva iniziata, la situazione è tutt’altro che in regola.
Da Capoportiere verso sud, un cantiere aperto
Ancorché siamo abituati a considerare normale che ad inizio giugno molte delle passerelle di legno siano chiuse per lavori, la condizione di alcuni accessi appare estremamente critica. Svariate sono quelle sbarrate dal nastro bianco e rosso che ne vietano il transito. Considerando solo il posizionamento, la distanza dei 300 metri tra le passerelle è generalmente rispettata, andrebbe valutata la possibilità di prevederne altre laddove questa risulti superiore, come ad esempio tra le discese 10 e 11 distanziate da circa 600 metri. Ovviamente gli spazi si dilatano se si considerano le chiusure per lavori che, pur avendo constatato siano in corso d’opera, al momento della stampa del giornale interessano le passerelle 7, 14, 16, 17 e 20, interdette al passaggio.
Bufalara, luogo dimenticato
Scavallando Rio Martino, il tratto della strada interrotta si appresta a vivere l’ennesima estate nel limbo, in bilico sul sottilissimo filo dell’ambiente da tutelare integralmente e la resa a eventi atmosferici ed erosione. Venendo da nord, sui circa 3 chilometri pedonali non è presente alcuna passerella fruibile, con tutto ciò che ne consegue in termini di discesa in spiaggia. Il primo accesso utile è solo in prossimità di via della lavorazione. L’area è interessata dal progetto delle ciclovie del mare, presentato nel 2020 in modalità congiunta da Parco e Comune di Sabaudia. Auspicabile che nell’ambito del programma di valorizzazione del percorso naturalistico, si possa prevedere anche la messa in sicurezza della zona, che in alcuni punti risulta a rischio frane, e la realizzazione delle passerelle che eviterebbero così l’attraversamento “selvaggio” della duna.
Sabaudia, accessi “cercasi”
Controversa la situazione degli accessi per le dorate spiagge di Sabaudia. Nella parte nord del territorio comunale le passerelle non mancano, anche se queste rappresentano una spina nel fianco dell’amministrazione che ogni anno, a partire dall’alta primavera, è costretta a metterci mano. Qui la distanza dei 300 metri non sempre viene rispettata come tra le discese A4 – A5. Se questo tratto però appare implementabile con nuovi varchi o il ripristino di alcuni in disuso, estremamente complesso è quello compreso tra il ponte Giovanni XXIII e Torre Paola dove tra una passerella e l’altra intercorre anche un chilometro, con la presenza di molteplici proprietà private che si frappongono tra strada e spiaggia. Inoltre, prendendo a riferimento il portale Reservare.it, alcune delle passerelle oggi risultano chiuse, come l’accesso A43 che presenta un cancello con catena e lucchetto. Recentemente l’amministrazione comunale ha dato avvio ad una verifica considerando la possibilità di istituire servitù di passaggio tra le proprietà private, proprio in virtù della legge regionale del 2016. Il procedimento, il cui termine è fissato in 180 giorni, non si preannuncia di facile conclusione, considerato che molte delle questioni che interessano la zona si trascinano da anni nelle aule dei tribunali; in ogni caso non sortirà effetto per l’estate 2021.