Chiediamo agli organizzatori del sit in (risposte a cura dell’associazione Salute Ambiente di Albano): cosa sta succedendo in merito alla discarica di Albano?
“La società Pontina Ambiente (Gruppo Cerroni) ha ancora nelle mani una autorizzazione (voltura n.G14894 del 31 ottobre 2019 valida fino ottobre 2024) che gli permette di ricostruire il TMB andato a fuoco il 30 giugno 2016. Il TMB è un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una specie di frullatore per rifiuti indifferenziati propedeutico all’avvio di nuove discariche ed inceneritori. Ad Albano e negli altri 9 comuni del bacino (Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Rocca di Papa, Castel Gandolfo, Marino, Ardea e Pomezia) ex utenti e clienti della discarica di Roncigliano non servono nuovi TMB, nuove discariche e nuovi inceneritori visto l’alto grado di diffusione del Porta a porta, la raccolta domiciliare della spazzatura, divenuta una realtà grazie all’impegno di cittadini e Comuni”.
Che procedure sono state usate in merito alla paventata riapertura del sito di via Roncigliano a Cecchina? “L’autorizzazione regionale del 31 ottobre 2019 è stata rilasciata, tra l’altro, in barba ad una interdittiva antimafia della Prefettura di Roma confermata in via definitiva dal Consiglio di Stato”.
Cosa hanno attestato gli studi di settore? “Lo studio epidemiologico dell’Eras Lazio, redatto da medici del Sistema Sanitario Nazionale, ha attestato che nel raggio di 5 km dalla discarica di Albano si muore, ci si ammala e ci si ricovera di più che altrove”.
Cosa chiedete in merito ai rifiuti che comunque tutti produciamo in maniera anche sostanziosa, tra carta, plastica, indifferenziata e altro materiale casalingo? “Chiediamo un sistema di trattamento dei rifiuti locale, sostenibile a livelli igienico-sanitario e ambientale e soprattutto basato su Porta a porta, riduzione, riciclo e riuso”.