Dopo il caso della ragazza di Genova che ha ricevuto il vaccino Astrazeneca in un open day, ricoverata dopo alcuni giorni in gravi condizioni con il sospetto di una trombosi, si attende nelle prossime ore il pronunciamento del Comitato Tecnico Scientifico italiano sull’opportunità di adottare una nuova strategia nella campagna vaccinale anti Covid 19, in particolare sull’utilizzo di Astrazeneca nei giovani sopra i 18 anni.
ASTRAZENECA, DOPO IL CASO DELLA RAGAZZA DI GENOVA SI VALUTA L’USO NEGLI OVER 18
Diverse Regioni, tra le quali il Lazio, in queste settimane hanno organizzato diversi open day nei quali sono state somministrate migliaia di dosi di Astrazeneca (il prossimo open day, nel Lazio, è previsto per il 9-13 giugno).
Proprio in un open day pare si sia vaccinata con Astrazeneca il 25 maggio la diciottenne di Genova, che secondo fonti di stampa il 3 giugno si è recata per la prima volta in pronto soccorso lamentando lievi sintomi. Il caso è ancora da chiarire del tutto ma gli esperti ne stanno discutendo.
Il Cts si dovrebbe esprimere sull’uso di Astrazeneca nei giovani over 18 anni nelle prossime ore. Si attende di sapere se la somministrazione del vaccino Vaxzevria-Astrazeneca, già raccomandato sopra i 60 anni, in considerazione della minore circolazione del virus sarà evitata per i giovanissimi o se le attuali prescrizioni saranno considerate adeguate al rapporto rischi-benefici.
SILERI: «SECONDO ME VALUTERANNO LIMITI SOTTO I 30 O SOTTO I 40 ANNI»
Ieri il sottosegretario al Ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, ha rilasciato un’intervista a Fanpage in cui afferma: «Secondo me si valuteranno dei limiti di non fattibilità sotto i 30 o sotto i 40 anni». Sileri ha precisato, tuttavia, che a suo parere il discorso non vale solo per Astrazeneca ma anche per l’altro vaccino a vettore virale: quello di Johnson & Johnson.