Secondo gli inquirenti l’ex senatore dem Claudio Moscardelli e il dirigente Asl, Claudio Rainone, avevano stretto un patto corruttivo, in base al quale Rainone aveva accettato di favorire due candidati al concorso per 23 posti da collaboratore amministrativo ottenendo in cambio l’interessamento dell’esponente del Pd per la sua nomina a direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria pontina. A Giuseppe Tomao, ex presidente del consiglio comunale di Minturno, e a Matteo Di Domenico, figlio della presidente del consiglio comunale di Gaeta, Pina Rosato, sarebbero stati così addirittura fatti scegliere gli argomenti sui quali volevano essere interrogati. Una convinzione maturata dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto Valerio De Luca alla luce di una lunga serie di conversazioni intercettate. Il 7 ottobre scorso il dirigente Asl chiese a Moscardelli i numeri di cellulare di Tomao e Di Domenico. Rainone chiama quindi l’allora presidente del consiglio comunale di Minturno, anche lui del Pd, dicendogli: “Buonasera, una cosa, mi dica un pensierino che possa essere diverso rispetto all’ultimo… laddove per lei non fosse un problema”. Tomao: “Le posso scrivere?”. Rainone: “Assolutamente si, mi metta pure qualcosa di alternativo se le è possibile, se per lei non è un problema”. Poi la telefonata a Di Domenico: “La chiamavo perché noi ci siam detti, lei mi ha detto, mi ha parlato di un pensierino già l’altra volta quando ci siam visti. Lei ne ha qualche altro visto che i pensierini sono tutti quelli, cioè o meglio tutto quello che è stato estratto riguardo al pensierino”. Di Domenico: “Si, si ce n’ho altri”. Rainone: “Me li invia peer WhatsApp?”. Il dirigente Asl si sarebbe inoltre preoccupato di rassicurare l’ex senatore: “Tutto a posto insomma, anche se per uno dei due ho dovuto fare qualcheeee, qualche forzatura, ma non è un problema…fatto…ma quand’è che tu pensi di avere delle novità?”. Rainone cerca notizie sulla sua nomina a direttore amministrativo. E Moscardelli riferisce del pressing sull’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato: “Io domani lo rivedo, perché domani c’è una manifestazione dove lo incontro e poi c’è un consiglio sulla sanità dove Enrico (il consigliere regionale dem Enrico Forte ndr) perché oggi ci siamo sentiti, ed Enrico gli va addosso”. Rainone promette quindi il suo impegno anche per sistemare i favoriti nella sede a loro maggiormente gradita: “Ti spiego perché…perché io, mo che finisco il concorso, giovedì, poi consegno gli atti e farei la delibera con decorrenza 1 novembre, però non vorrei che le destinazioni le desse lei…hai capito?”. Per il gip Giuseppe Cario, una conversazione “di centrale rilevanza in quanto delinea l’accordo illecito, la prestazione e controprestazione dei partecipi Rainone-Moscardelli”.
02/07/2021