Nel giorno del suo funerale oltre trecento persone hanno voluto dedicargli un ultimo caloroso omaggio. Lutto cittadino proclamato dal commissario, con le saracinesche dei negozi abbassate durante le esequie celebrate nella chiesa di San Francesco d’Assisi da don Joseph Nicolas, in un rito “strettamente privato” per volontà della famiglia. Un centinaio di persone hanno assistito alla funzione all’interno, altre circa duecento nella piazza antistante si sono strette simbolicamente alla moglie Patrizia e ai figli Carlos e Maria René; cittadini di Cisterna e uomini del panorama politico di ieri e di oggi, con il comune che si appresta a vivere la marcia di avvicinamento al voto nel prossimo autunno orfano di un protagonista annunciato, proprio quel Mauro Carturan che solo qualche ora prima della sua morte aveva espresso proprio a Il Caffè l’intenzione di ricandidarsi. All’ingresso gli omaggi floreali tra cui quello del comune e da parte dei medici di famiglia di Cisterna.
L’arrivo del corteo funebre è stato accolto dalle note di “What a wonderful world” suonate col sassofono, tra gli applausi dei presenti e uno striscione del comitato cittadino di borgo Flora, dimora prediletta. Durante l’omelia è stato don Patrizio Di Pinto a raccontare Mauro Carturan: «Politico per passione e per vocazione, capace di fare del bene alla comunità che gli deve riconoscenza. Un “burbero benefico”, in grado di operare al servizio della comunità con umiltà, con una fede autentica, di contadino, come le sue origini mai rinnegate, piuttosto ricordate con orgoglio». Tra i presenti alla cerimonia anche il presidente della provincia Carlo Medici e l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo: «Cisterna perde un punto di riferimento e resta orfana di un grande uomo delle istituzioni». Un rapporto speciale quello invece tra Mauro Carturan ed Armando Cusani, ex presidente della Provincia e oggi sindaco di Sperlonga: per lui «un amico fraterno». Proprio a Cusani è toccato estendere l’ultimo saluto dall’ambone. «Mauro ha saputo interpretare la politica secondo i principi del Concilio Vaticano II, rispettando le caratteristiche di complessità e nobiltà che competono ad un amministratore; capace di difendere il proprio territorio e coerente nella capacità di leggere la realtà. È stata un persona capace di unire nell’agire, buono e sincero. Tra i suoi impegni ricordo la determinazione nella costruzione della scuola Ramadù in 24 mesi, proprio quando ero presidente della provincia. Sono convinto che senza la sua caparbietà difficilmente quel progetto sarebbe andato in porto e oggi ne meriterebbe una co-intestazione. Ancora, fondamentale è stata la sua determinazione per l’impianto di dearsenificazione delle acque potabili, un’opera a favore di generazioni nel tempo. Mauro era diventato universalista, attento alle parità sociali ed alla integrazione, andando oltre gli stereotipi. La fascia tricolore, espressione della volontà popolare di Cisterna gli appartiene tuttora in quanto è il sindaco in carica nel cuore dei cisternesi».
Momenti toccanti all’uscita del feretro con il passaggio per le vie cittadine tra gli applausi scroscianti e la tappa a palazzo Caetani, sotto l’ufficio del sindaco, proprio dove Carturan ha trascorso anni importanti della sua vita al servizio della comunità di Cisterna.
Simone Tosatti