Proprio gli interventi previsti nel centro urbano preoccupano l’associazione Aprilia Democratica: “Un progetto che prevede un consistente intervento urbanistico in termini di nuova cubatura, apparendo più come una scorciatoia, per accedere in via semplificata alle comunque e necessarie varianti urbanistiche al piano regolatore, aggiungendo di fatto cemento senza risolvere quei problemi strutturali che da anni aspettano una soluzione, come ad esempio il progetto dello spostamento del mercato settimanale che giace nei cassetti, nonostante abbia ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni e che inspiegabilmente non è stato inserito nel progetto iniziale. Impattando, quindi, negativamente su una realtà sociale già sottoposta da anni a disagi da quasi 40 anni”, spiega il presidente Gianfranco Caracciolo.
“Quella che si sta prospettando non è una città che si rigenera, ma di una città che vede perdere la sua prospettiva virtuosa di una crescita ponderata rispetto alle sue potenzialità economiche e produttive”.
Caracciolo parla del rischio di trasformare Aprilia in una città dormitorio, con un aumento esponenziale del numero di abitanti: “A tutt’oggi, non è stato completato il vecchio piano regolatore e che, con le varianti approvate negli anni 2000, ci sono ancora a disposizione circa 2 milioni di metri cubi disponibili in più rispetto alle previsioni di piano (tra cubature autorizzabili, autorizzate ma non realizzate, edificate ma invendute), per non parlare di quanto autorizzato nelle periferie con l’approvazione della variante speciale degli ex abusivi e in arrivo gli ulteriori piani attuativi; senza all’armare nessuno, ma stiamo parlando tra tutto, di ulteriori 50 mila abitanti. Ben oltre le previsioni del piano regolatore (114 mila abitanti)”.
“Una constatazione dei fatti – aggiunge il presidente di Aprilia Democratica – che rende lecito il dubbio di quale sia la reale esigenza di continuare a costruire una città, che invece avrebbe bisogno di ben altro per assumere le sembianze di città, dopo aver perso già le connotazioni originali di Città di Fondazione. Chiediamo di costituire uno strumento di raccolta delle proposte che nei prossimi mesi saranno oggetto degli interventi finanziati con i fondi del Recovery Plan tra cui l’edilizia scolastica, l’impiantistica sui rifiuti, la rigenerazione urbana e le infrastrutture viarie e pedonali”.