Non si sono fermate nemmeno in piena estate le pressioni della società Colle Verde sui vertici dell’Ufficio Rifiuti Lazio e dello stesso Governatore per ‘costringere’ gli Enti pubblici a dare il loro via libera-veloce alla costruzione all’interno della discarica di Albano di un nuovo e maxi biogas da 80mila tonnellate l’anno di rifiuti umidi/organici, al servizio non solo della provincia di Roma ma anche di quella di Latina, laddove gli 8 comuni dei Castelli più Ardea e Pomezia, storici clienti del sito industriale, ne producono a mala pena 25mila l’anno. Pressioni rivolte, prima di tutti, nei confronti di Vito Consoli, da marzo scorso nuovo responsabile dell’Ufficio Rifiuti Lazio. Poi anche sul direttore Generale del Lazio, Wanda D’Ercole. E infine niente meno che sul Governatore regionale, Nicola Zingaretti.
LE DUE LETTERE DI FUOCO
Del resto, le lettere di fuoco scritte e sottoscritte il 14 e poi ancora il 22 luglio da Cristiano Cesaro, amministratore della società Colle Verde, e inviate a Consoli, D’Ercole e Zingaretti lasciano poco all’immaginazione. “Con la presente – scrive Cesaro ai tre il 22 luglio – si invita il titolare dell’ufficio destinatario della richiesta (Vito Consoli, capo dell’Ufficio Rifiuti Lazio, ndr) di procedere senza dilazione agli adempimenti prescritti dalla norma pubblicando la documentazione trasmessa e indicendo la Conferenza dei Servizi”. E ancora: “La società Colle Verde – spiega ancora Cesaro – ha trasmesso in data 14.07.2021 richiesta di valutazione preliminare (…) sul progetto di un impianto (…) in località Cecchina di Albano Laziale, in variante dell’A.I.A. in essere relativa all’impianto di TMB. Tale documentazione – aggiunge in un altro passaggio – avrebbe dovuto essere pubblicata e resa accessibile nel sito web di Codesta Autorità e contestualmente avrebbe dovuto essere indetta la Conferenza di Servizi preliminare (…) a termini dimezzati”.
RIPARTE IL VII INVASO, CESARO SE NE DIMENTICA…
A Cristiano Cesaro sembra non interessare nulla che il VII invaso della discarica di Albano, dal 2 agosto, comincierà a ricevere i rifiuti indifferenziati provenienti dal comune di Roma: tale notizia il 22 luglio, giorno in cui è stata spedita la missiva, era già ampiamente nota, finita su tg e quotidiani locali e nazionali. La Colle Verde sembra interessata solo ad ottenere quanto richiesto, un maxi biogas, senza tener conto del principio di prossimità, che impone di smaltire i rifiuti quanto più vicino al luogo di produzione, anzi nel progetto propone di trovare le 80mila tonnellate, se necessario, anche nelle province di Rieti, Viterbo o Frosinone e quindi non solo a Roma e Latina. Nessun cenno, da parte di Cesaro, nemmeno allo stato della discarica, su cui incombono gravissimi problemi di ordine sanitario e ambientale. “Riservata ogni ulteriore iniziativa (…) – così chiude Cesaro la sua missiva – si confida nel pronto riscontro”. Vito Consoli 5 giorni dopo, ossia il 27 luglio, risponderà alle richieste della società, avviando la Conferenza dei Servizi preliminare con una nota di convocazione inviata a mezzo mondo. I cittadini sono stati avvertiti della prima Conferenza che si è tenuta il 3 settembre scorso solo dalla stampa, nessun politico e amministratore pare fosse a conoscenza della nota di Consoli che porta la data, come anzidetto, del 27 luglio.