Con ben 13 voti favorevoli e solo 7 contari. Il consiglio comunale recepisce il piano integrato che prevede 90 mila metri cubi di cemento destinato ad abitazioni e 7 mila ad attività commerciali. Saranno circa dieci le palazzine che sorgeranno tra via Campoleone scalo e via Tufello, si svilupperanno ciascuna su 4 piani al massimo. A dividere il progetto dalla sua concreta realizzazione ora si frappongono solo le acquisizioni di diversi pareri di alcune amministrazioni interessate (procedura VAS, parere AUSL etc.) e la finale approvazione della Regione. Al momento sembra che l’amministrazione s ia intenzionata a sacrificare la realizzazione di una scuola in virtù delle infrastrutture primarie come la fogna e l’adeguamento viario della strettissima via Tufello. Da quando il progetto è stato depositato al Comune di Aprilia, nella frazione di Campoleone quasi non si parla d’altro. Ora è stato approvato dal Consiglio provocando nei residenti numerose perplessità. Il piano prevede la costruzione di circa 10 palazzine su una superficie di 58.000 mq circa, che potrebbero ospitare qualcosa come 1.000 abitanti in più. Attualmente l’area adiacente a quella interessata dal piano di abitanti ne contiene circa 800 ed è tutt’ora sprovvista di fogne e arterie stradali adeguate. Alcune di queste perplessità sono state chiarite dal vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Aprilia Franco Gabriele.
Se è vero che i promotori avevano facoltà di realizzare il progetto attraverso il piano casa, perché hanno poi scelto di seguire l’iter previsto dalla legge regionale 22 del 1997? Perché scegliere un piano che graverà in maniera pesante sulle loro spalle in termini di opere compensatorie?
Questa è sicuramente una domanda da fare ai proprietari. Sicuramente c’è un impatto sociale che hanno scelto di percorrere. Anche perché il piano casa fin dalla sua partenza, a mio avviso, avrebbe avuto una difficile applicazione. Tant’è che non ne stanno partendo molti. Gli unici piani attuativi del piano casa che abbiamo approvato riguardano piccole entità. Di grandi vere grosse cubature non ce ne sono state.
Quindi potrebbero anche aver avuto paura che la Regione bocciasse il progetto?
Tant’è che la legge (il piano casa ndi) per due volte si è impantanata. Le appendici fatte dalla giunta Polverini sono dedicate ai grandi costruttori. L’ipotesi più pesante l’abbiamo nella ex Fredindustria. Se applica il piano casa Polverini di quell’epoca, infatti, potrebbe ottenere qualcosa come 275 mila metri cubi. Attualmente il premio viene dato sul volume. Invece la modifica che oggi è in discussione in Regione parla di superficie. Quindi questi 275 mila metri cubi, se passa la riforma, diventerebbero 90 mila. Questo è l’impatto negativo della legge e chi percorre quella strada sa che potrebbe incepparsi il percorso.
È vero che la tendenza dell’amministrazione è quella di sacrificare la scuola per realizzare le opere compensatorie di urbanizzazione, quindi fogne e depuratore? Non siete preoccupati dell’arrivo di 1.000 persone e del conseguente, inevitabile, sovraccarico delle scuole di Lanuvio?
Attualmente la scuola che ricade sotto il Comune di Lanuvio ha aule a sufficienza anche per un incremento, di che portata questo ancora non so dirlo. È chiaro che l’analisi che andremo a fare sicuramente verte a conoscere questa reale potenzialità di popolazione scolastica che può intervenire. Se sarà scuola o se saranno opere di urbanizzazione questo poi lo verificheremo attraverso un nuovo confronto, prima della stesura della convenzione.
Se i promotori avevano questi dubbi sul possibile impaccio della Regione, perché tutta questa fretta di approvare il progetto, in fin dei conti la legge 22 del 97 non ha limiti temporali come il piano casa. Cioè è sembrato a molti cittadini campoleonesi un ricatto quello dei promotori.
No diciamo che sono circa due anni che questo progetto è stato proposto. Comunque deve trovare in una maniera o nell’altra una consequenzialità. Io credo che chi ha un’aspettativa e può potenzialmente sviluppare un’economia prima o poi vuol vedere se questa cosa è vera o no. Noi ci siamo trovati in una situazione dove dovevamo o procedere tal quale com’era il piano oppure approvarlo con le modifiche apportate nelle diverse commissioni urbanistiche dai commissari, tra cui c’è anche Luana Caporaso, residente campoleonese che ha raccolto le istanze locali.
15/01/2014