È intenzione del premier Mario Draghi ridurre l’Iva sugli assorbenti dal 22% al 10% a partire da gennaio 2022. Questa una delle novità della manovra 2022 che, per divenire realtà, dovrà avere l’approvazione del Consiglio dei Ministri tra qualche giorno. Per adesso si conosce il documento programmatico di bilancio, che comprende le novità tra cui appunto quella della riduzione dell’Iva sugli assorbenti, richiesta da tempi immemori.
ASSORBENTI: PERCHÈ IL TAGLIO DELL’IVA
Al momento, in Italia, l’Iva sugli assorbenti è al 22%. Una cifra considerata decisamente troppo alta da molte associazioni di categoria che hanno anche raccolto mezzo milione di firme in petizioni. La motivazione per cui il balzello viene considerato troppo caro è semplice: per i prodotti alimentari e di prima necessità l’aliquota è fissata al 4% e per un’altra ampia serie di prodotti ci sono aliquote agevolate al 5 e 10%. Chi protesta si chiede, dunque: perché per gli assorbenti che sono un bene di necessità le donne sono costrette a pagare un prezzo così alto?
GLI ALTRI PAESI
Il paragone con gli altri Paesi fa capire, ancora di più, perché l’Iva sugli assorbenti in Italia era considerata troppo alta. L’Irlanda dal 2006 ha scelto di azzerare l’imposta, in Francia l’Iva è al 5,5%, in Portogallo e nei Paesi Bassi al 6%, in Regno Unito era al 5% ed ora è allo zero. La richiesta era di portare l’Iva sugli assorbenti in Italia al 4%, come per gli altri beni di prima necessità, ma il Governo ad oggi sembra orientato a passare dal 22% al 10%. Si attende l’ufficialità, ma già da ora più parti politiche festeggiano e fanno “a botte” su chi è stato il primo a proporre l’iniziativa.
ALCUNI COMUNI SI SONO GIA’ MOSSI
Alcuni comuni in Italia, e anche nel Lazio, si sono mossi prima delle novità in arrivo dal Governo. A Latina e a Ciampino, ad esempio, nelle farmacie comunali già non si paga più l’Iva sugli assorbenti grazie all’interessamento delle forze politiche e all’ok dei consigli comunali. Viene infatti applicato su tutti i prodotti igienici femminili come assorbenti, tamponi, coppette mestruali e simili venduti esclusivamente nelle farmacie comunali uno sconto del 22% per eliminare il pagamento dell’Iva. A Pomezia è stata presentata una mozione a riguardo, che ancora deve essere portata in consiglio comunale.
COSA HA FATTO IL LAZIO FINO AD ORA
Saputa la novità, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si è affrettato a sottolineare che «il Lazio è la prima Regione in Italia ad aver avviato l’iter per avere una legge regionale che pone fine a una grande ingiustizia sociale. La nostra legge, a firma della consigliera regionale Sara Battisti, permetterà di far rientrare i prodotti igienici femminili nei cosiddetti beni necessari, riducendo drasticamente l’IVA, restituendo alle donne la differenza tra l’IVA al 22% e quella al 4%. Si tratta di una norma di civiltà che non riguarda solo le donne ma che tocca il portafoglio anche delle loro famiglie». La proposta di legge del Lazio prevede un indennizzo per tutte le ragazze tra i 14 e i 35 anni con un Isee inferiore ai 20 mila euro pari alla stima dell’Iva aggiuntiva pagata sui prodotti igienici femminili.