I giudici amministrativi hanno invece respinto le critiche della ricorrente, specificando che la Eco Consul non si è limitata ad indicare il solo “impianto principale” gestito da Acea Ambiente srl ad Aprilia, in relazione al quale la ricorrente ha manifestato l’indisponibilità al rinnovo del titolo di legittimazione della vincitrice all’utilizzazione, in scadenza il 31 dicembre prossimo, emergendo dalla dichiarazione integrativa prodotta dalla stessa Eco Consul, antecedentemente alla scadenza del termine di presentazione dell’offerta, l’indicazione altri due impianti siti ad una distanza inferiore ai 150 chilometri dal centro di raccolta comunale, entrambi con l’espressa disponibilità a ricevere i rifiuti dell’ente per un quantitativo annuo di 5.000 tonnellate ciascuno. Si tratta degli impianti di Anziobiowast srl, a Latina, e di quello di Sogerit srl, sempre nel capoluogo pontino.
Il Tar ha quindi evidenziato “non emergono vincoli rigidi stabiliti a pena di esclusione quanto alla ripartizione dei quantitativi tra i diversi impianti disponibili, ferma la preclusione di maggiori oneri per l’amministrazione che dovessero derivare dalle scelte organizzative dell’aggiudicataria”.