Nel VII invaso della discarica di Albano sono stati interrati rifiuti che presentavano una concentrazione di inquinanti con valori fuorilegge del 1800%. È quanto attesta indiscutibilmente la nuova relazione tecnica dell’Arpa Lazio sui rifiuti romani arrivati ai Castelli il 7 settembre scorso, consegnata stamattina al consigliere comunale di Albano, Marco Moresco, e i cui esiti sono da noi pubblicati in esclusiva. Il rifiuto indifferenziato “non è ammissibile – così si legge chiaro e tondo nelle carte redatte dai tecnici regionali – e evidenzia il superamento sia del valore di concentrazione del parametro Doc (ossia del carbonio organico totale e di carbonio organico disciolto, ndr), risultato essere pari a 1837 mg/l, contro il limite di legge di 100 mg/l (quindi pari al 1800% sopra il limite di legge, ndr), che dell’IRDP (indice respirometrico dinamico, ndr) risultato pari a 1450 mg=2/KgSVh, il limite di legge è pari a 1000 mg=2/KgSV” (quindi il 45% sopra il limite massimo consentito, ndr). I rifiuti (che secondo l’Arpa Lazio sono quindi fuorilegge) sono arrivati nella discarica di Albano – a quanto ci risulta – dagli impianti di preselezione romani del Gruppo Cerroni. Si tratta dei due TMB, i frullatori che triturano solo il pattume capitolino non differenziato, quindi indifferenziato. I due TMB sono situati dentro la discarica di Roma-Malagrotta.
MORESCO: “ORA BASTA: I COMUNI SI COSTITUISCANO AL TAR LAZIO AFFIANCO AI LORO CONCITTADINI”
“I nostri sforzi – dichiara al nostro giornale il consigliere comunale di Albano, Marco Moresco – sono ora orientati solo a cercare di vincere il ricorso al Tar Lazio promosso da comitati e associazioni territoriali, per questo non credo sia il momento di fare polemiche politiche. Ho trasmesso anche questi documenti, dopo quelli di ieri 26 ottobre, agli avvocati che rappresentano i cittadini. Spero, certo, – aggiunge – che i comuni di Albano, Ardea, Ariccia e Pomezia si costituiscano in giudizio accanto ai propri concittadini al Tar Lazio, in vista della decisiva udienza di martedì 2 novembre. Ringrazio ancora una volta i dirigenti di Arpa Lazio per la disponibilità mostrata, oltreché la Procura di Velletri: credo che tutti abbiano capito che il mio unico e solo scopo è quello di difendere la salute e l’ambiente”.
NEL VII INVASO RIFIUTI FUORILEGGE GIÀ AD AGOSTO
Già il 3 agosto scorso l’Arpa Lazio aveva certificato che i rifiuti provenienti dalla società Saf di Frosinone non erano conformi ai limiti fissati dalla legge di settore; stessa sorte di quelli giunti a Roncigliano il 16 agosto da Roma-Malagrotta che erano conformi, ma nonostante l’indice di ‘secchezza’ (tecnicamente respirometrico) dei rifiuti romani risultasse ampiamente superiore ai limiti di legge, ossia 2400 mg/O2/kgSVh in un caso e 1700 mg/O2/kgSVh in un altro, contro il limite di 1000 mg/O2/kgSVh.
IL SINDACO DI ALBANO MASSIMILIANO BORELLI
“Questa mattina – dichiara il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli – sono arrivati al Comune i risultati delle analisi, effettuati da Arpa, Lazio sui rifiuti prelevati lo scorso 07 settembre a seguito di nostre specifiche richieste. Questi dati sono stati immediatamente pubblicati sul sito Internet dell’Ente, così come tutta la documentazione relativa alla riapertura della discarica di Roncigliano. In ultimo anche il sollecito della richiesta di caratterizzazione idrogeologica e riavvio dell’iter di bonifica a firma dei sindaci dell’ex bacino. Insieme a loro ho chiesto, a Regione e Città Metropolitana, la convocazione di un tavolo tecnico in tempi rapidi”.