Apprendere le basi della robotica sin dai primissimi anni di scuola per conoscerne le grandi potenzialità e farne una materia di studio sempre più diffusa. Il ruolo della robotica nella formazione e nella ricerca ha fornito lo spunto di riflessione dell’evento “Oltre la Robotica”, appena concluso presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Si è parlato degli sviluppi di questa disciplina che, sul fronte dell’istruzione, rovescia la modalità di apprendimento tradizionale per promuovere il problem based learning. Sin dai primi anni del percorso educativo, dunque, la robotica sta diventando uno strumento che pone come punto di partenza una situazione contingente da affrontare attorno alla quale costruire gli strumenti di risoluzione.
Sul versante della ricerca medica, inoltre, si è parlato di tecnologie che assistono nella riabilitazione, sebbene sotto il controllo del fisioterapista, dispositivi smart che aiutano nella diagnosi di alcune patologie. Quello che in passato era sogno o progetto oggi è realtà: il Preside della Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, il Prof. Vincenzo Di Lazzaro, ha tenuto una lectio magistralis sulla medicina del futuro, parlando in particolare delle innovazioni introdotte con mani robotiche, neuroprotesi, robot indossabili e robot riabilitatori. “Persone colpite da malattie neurodegenerative possono in parte recuperare il controllo delle facoltà motorie grazie all’applicazione della robotica alla medicina, merito della collaborazione sempre più stretta tra le diverse professionalità, dal neurologo all’ingegnere, fino al coinvolgimento del fisiatra. Qui al Campus i pazienti che si mettono a disposizione dei protocollo sperimentali diventano anch’essi dei pionieri della scienza” – ha rilevato Di Lazzaro, che con il suo team di ricerca sta lavorando molto sugli arti robotici e sui robot per la riabilitazione, grazie anche alla sinergia tra l’Università Campus Bio-Medico e realtà istituzionali quali Inail e Ania.
Sono stati inoltre premiati studenti delle scuole elementari e secondarie di primo e secondo grado. Il premio, istituito già da qualche anno in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Museo Civico di Rovereto, si pone l’obiettivo di valorizzare i migliori progetti scientifici presentati durante la FIRST® LEGO® League Italia, alla presenza di autorità ed esperti nel campo dell’istruzione e della ricerca. La FIRST® LEGO® League è una sfida mondiale di scienza e robotica tra squadre di ragazzi, su temi di grande attualità, come l’ambiente, l’assistenza ad anziani e disabili, i cambiamenti climatici, la sostenibilità, che si svolge in oltre 100 paesi nel mondo, in Italia a cura della Fondazione Museo Civico di Rovereto, con sponsor nazionale Dolomiti Energia e sponsor tecnico Campus Store. Sono state premiate le tre squadre che hanno presentato il miglior progetto scientifico dell’edizione 2020-2021 e le tre migliori sulle molte selezionate dell’edizione 2019-2020, rinviata a causa dell’emergenza covid. Alle squadre viene assegnato un premio offerto dagli sponsor tecnici CASIO e Campus Store. Vincitori 2019/2020, i ragazzi e le ragazze della squadra extrascolastica MiccoRoboSenior di Pistoia (che ritira anche il terzo premio per il 2020/2021), MyColLego dell’Istituto Bosco Chiesanuova di Roverè Veronese, e Citysprouts dell’Istituto Mahatma Gandhi di Trezzano Rosa (Milano). Per il 2020/2021 premiate le squadre extrascolastiche miste Allegribot di Luisago (Como) e Fore de Capu di Lecce.
Un riconoscimento è stato conferito anche ai laureandi e neo laureati di ingegneria, vincitori del premio Digital Sustainability Bootcamp 2021. Il team vincitore era composto da Elena Tomas Bort già ricercatrice della Queen Mary University di Londra, Davide Salvatore Coniglio, dell’Università di Bath e Riccardo Matteoli laureando di Ingegneria del Percorso di Eccellenza dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Grazie ai diversi percorsi di studio dei tre membri, il team con competenze trasversali, dall’economia all’ingegneria, ha proposto una soluzione vincente “Smart packaging and reuse from production to consumption” al case study fornito da DXC TECHNOLOGY.