In tutti i Comuni dei Castelli Romani si stanno svolgendo le cerimonie ufficiali per il giorno delle forze armate in ricordo dei caduti. Malgrado il maltempo, le istituzioni stanno deponendo le corone d’alloro presso i monumenti ai caduti. Alcuni sindaci dei Castelli si sono recati presso i monumenti ai caduti per rendere omaggio nel giorno dedicato alle forze armate.
A Velletri, il sindaco Orlando Pocci ha deposto una corona al monumento dei caduti in piazza Garibaldi alla presenza delle autorità militari, religiose e civili, con assessori e consiglieri comunali, i Carabinieri di Velletri, la Polizia di Stato, i militari della scuola Sottufficiali di Velletri, la Protezione civile di Velletri, alcune scolaresche, la Guardia di Finanza e la Polizia locale con il Gonfalone, l’associazione dei Carabinieri in congedo e Polizia di Stato in congedo. L’ass. nazionale Polizia di Stato in congedo, insieme ai genitori di Demenego, Matteo Demenego, deporranno una corona di fiori presso la tomba del 31enne poliziotto, ucciso durante il suo turno di lavoro.
Celebrazioni anche a Genzano alla presenza della polizia locale col gonfalone, del sindaco Carlo Zoccolotti, del presidente consiglio Patrizua Manicini, dei Carabinieri e della polizia di stato in piazza Frasconi.
Anche a Lanuvio si sono svolte questa mattina due commemorazioni ai caduti delle forze armate italiane. Il Sindaco Luigi Galieti, insieme ai membri della giunta comunale, ha reso omaggio prima alle lapidi situate presso il palazzo comunale e successivamente ha deposto una corona di fiori al monumento ai caduti a Parco della Rimembranza. “In occasione del centenario del milite ignoto, quest’anno la giornata del 4 novembre assume un significato ancora maggiore – ha commentato il sindaco Galieti – è dovere di ogni amministratore ricordare e rendere onore ai nostri militari caduti in guerra e nelle missioni umanitarie, soprattutto a quelli che sono rimasti dispersi in terra straniera. Sono i figli d’Italia – ha concluso il Sindaco – che hanno contribuito, con la propria vita, a renderci il Paese che siamo oggi”.