“Le concessioni di beni demaniali per finalità turistico-ricreative – mette nero su bianco l’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato – rappresentano autorizzazioni di servizi ai sensi dell’art. 12 della direttiva c.d. servizi, come tali sottoposte all’obbligo di gara”.
“Non vi è quindi alcuna ragionevole connessione tra la proroga delle concessioni e le conseguenze economiche derivanti dalla pandemia – sottolinea inoltre il Consiglio di Stato – presentandosi semmai essa come disfunzionale rispetto all’obiettivo dichiarato (ovvero la libera concorrenza, ndr) e di fatto diretta a garantire posizioni acquisite nel tempo”.
PROROGA CONCESSIONI BALNEARI “INCOMPATIBILE CON DISCIPLINA COMUNITARIA”
Secondo i giudici la normativa nazionale italiana del 2018 e del 2020, che consente la proroga automatica delle concessioni demaniali fino al 2033, è del tutto incompatibile con la disciplina comunitaria (viene addirittura definita “anticomunitaria”) e con i principi perseguiti dalla direttiva Bolkestein. Proprio per questo motivo “non può essere applicata né dal giudice né dalla pubblica amministrazione”.
Una bocciatura in tronco delle proroghe automatiche, anche di quelle che hanno ricevuto “formali atti di proroga”, ad esempio dai Comuni.
LE CONCESSIONI ATTUALI SULLE SPIAGGE DURERANNO FINO AL 2023
Per non gravare troppo sui balneari e sulle pubbliche amministrazioni, che devono avere il tempo di avviare le procedure per i bandi di gara, l’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato dispone che le attuali concessioni balneari possano durare fino al 31 dicembre 2023.
“Scaduto tale termine – precisano i giudici amministrativi – tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente da se via sia o meno un soggetto subentrante nella concessione”. Dal 1 gennaio 2024 anche in Italia bisognerà, quindi, applicare la direttiva europea Bolkestein che prevede l’assegnazione delle concessioni tramite bandi di gara. Una vera e propria rivoluzione per le spiagge italiane, contro la quale i governi hanno resistito per quasi 15 anni.
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