Non trova ancora soluzione la querelle sull’affidamento della gestione degli asili nido nel Comune di Ciampino. La matassa si è ingarbugliata a metà dicembre dopo un consiglio comunale, che, anziché spegnere le polemiche, le ha rinverdite impietosamente. A ottobre il Tar Lazio aveva accolto il ricorso presentato dal Consorzio Parsifal contro il municipio castellano, che aveva aggiudicato la gestione dei nidi comunali a una società privata: per Cgil Fp e Uil Tucs infatti quest’ultima «aveva vinto la gara facendo un ribasso economico molto alto. Questo grazie ad un capitolato scritto male, che permette la vittoria a società che applicano contratti di lavoro con salari più bassi di quelli in essere». Sindacati che al contempo aveva rimarcato la necessità di assegnare in via definitiva la gestione all’Asp, la municipalizzata del Comune: gestione tuttora valida ma temporanea, visto che si procede di proroga in proroga in attesa di soluzioni definitive. Questo il quadro, la cornice l’hanno fatta gli eventi del famigerato Consiglio del 17 dicembre, dove si sarebbero dovute discutere due delibere d’iniziativa popolare, presentate dai sindacati, per trovare un accordo che scongiurasse la privatizzazione degli asili nido. Un tentativo naufragato, insieme alle speranze collettive, considerato che la discussione dei documenti è stata rinviata a chissà quando. Su tutte le furie la giovane consigliere Pd, Federica Giglio: «Mi chiedo come sia possibile, su un tema così delicato, che l’Amministrazione si comporti con tanta faciloneria: una proposta popolare di delibera di luglio che si perde e ricompare a novembre, per poi finire in consiglio senza i dovuti passaggi in commissione. Mi chiedo inoltre, visto che l’Amministrazione ha deciso di non discutere in quella seduta le due proposte, quali siano le proposte dell’assessore competente. Possibile che debbano essere dirigenti e giudici amministrativi a decidere? La politica dove sta? Terzulli – incalza Giglio – in questi 2 anni cosa ha proposto per mantenere pubblico un servizio ciampinese di cui è riconosciuta l’eccellenza?». Questa la posizione dell’assessore ai Rapporti con le Società partecipate Terzulli: «Le delibere sono state presentate in Consiglio su una richiesta di iniziativa popolare e quindi iscritte all’ordine del giorno come da Statuto; queste richiedevano l’annullamento del bando o la revoca, in favore poi di un affidamento successivo del servizio all’Asp. Entrambe le delibere avevano parere negativo sia del dirigente del Settore economico che del Dirigente del Settore della pubblica istruzione e responsabile del bando; questi pareri avrebbero portato sicuramente i consiglieri a respingere le proposte, perché, in caso di richiesta di risarcimento danni, avrebbero dovuto rispondere del danno con patrimonio personale. Per superare tale situazione, insieme ai consiglieri abbiamo preso l’impegno, alla luce dell’ultima sentenza Tar, di presentare una terza mozione costruita tecnicamente in modo più adeguato per superare i suddetti pareri negativi. Stiamo lavorando anche con l’ausilio di legali esterni a trovare una soluzione alternativa per queste delibere e presto saremo in grado di dare risposta sull’argomento, sia in senso positivo che negativo. La nostra posizione sul bando? L’impegno eventuale a rivedere la nostra scelta purché ciò non arrechi danno economico all’Ente».
15/01/2014