L’associazione ‘Salute Ambiente Albano’ ha chiesto alla Commissione Trasparenza Lazio, presieduta dalla consigliera Chiara Colosimo, di avviare una indagine sul caso della discarica di Albano, visti i vari punti oscuri e critici che – a detta dei cittadini – costellerebbe il riavvio del sito riaperto lo scorso 2 agosto da un’ordinanza della ex sindaca di Roma Virginia Raggi. “Abbiamo chiesto – scrive l’associazione in un comunicato stampa – alla Commissione Trasparenza della Regione Lazio – presieduta da una consigliera regionale di opposizione, Chiara Colosimo – di avviare subito una indagine sul caso della discarica di Albano su cui gravano tanti, troppi misteri. L’interdittiva antimafia confermata da 2 gradi di giudizio calpestata dai dirigenti pubblici; le autorizzazioni (mai aggiornate e revisionate) prolungate, spacchettate e volturate a favore di prestanomi del Gruppo Cerroni, ma senza coinvolgere Enti locali e cittadini; i pozzi spia che prima erano 9, poi sono diventati ‘magicamente’ 4, poi improvvisamente 3, poi di nuovo 4, poi quasi 11, infine 4. Se possibile, gradiremmo essere ascoltati in diretta streaming, faccia a faccia con i nostri interlocutori: i vertici dell’Ufficio Rifiuti Lazio (in carica c’è ancora Vito Consoli) e dell’Arpa Lazio, ossia Marco Lupo; in alternativa, va bene anche da soli. La Giustizia ha i suoi tempi, siamo in attesa che anche la Procura di Roma (dopo quella di Velletri) avvii indagini sull’Ufficio Rifiuti Lazio e su quelle folli autorizzazioni che hanno consentito il riavvio della discarica di Albano. Ma la politica può e deve agire SUBITO!”
26/11/2021