Giornata di sciopero delle Polizie Locali d’Italia, presenti con 22 presidi in 19 Regioni. A Roma è in corso una manifestazione davanti alla Regione Lazio con delegazioni provenienti anche da Latina, litorale e Castelli Romani. Ormai storiche le rivendicazioni del Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), il sindacato dei caschi bianchi dei Comuni Italiani: l’equiparazione delle tutele legali ed assistenziali agli appartenenti alle forze dell’ordine ed il riconoscimento dello status di forza di Polizia, sebbene ad ordinamento Locale.
Punta il dito contro il ministero per una presunta ingerenza nell’iter della legge di riforma, il Segretario Nazionale del SULPL Mario Assirelli: «Era stato licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali un testo di legge che recepiva le rivendicazioni della categoria ma una ingerenza del Ministero degli Interni ne ha stravolto il testo. Il Ministero ne stia fuori, se pensa di poter disporre dei lavoratori della Polizia Locale, lasciando gli stessi privi di tutele ed i costi esclusivamente in capo ai Comuni, sono fuori strada, perché non siamo intenzionati a permetterlo».
Per quanto riguarda la Capitale, rappresentanze delle Polizie Locali del Lazio si sono date appuntamento sotto il palazzo della Regione, costituzionalmente competente in materia di Polizia Locale. «Invitiamo le Regioni a non farsi scippare delle loro competenze in materia di Polizia Locale», aggiunge il segretario del Lazio Alessandro Marchetti «competenze che vengono attribuite alle regioni dalla nostra Carta Costituzionale. Facciano sentire la loro voce, nella conferenza Stato Regioni, per valorizzare e tutelare i propri agenti, ormai forza prevalente, come presenza nei territori urbani».